Cassa malati, si risparmierà sui sussidi

L’alleanza delle tre forze di centrodestra in Governo (PLR, PPD e Lega) ha dato prova di tenuta in vista del dibattito sul preventivo 2014, accogliendo oggi con 49 voti a favore, 27 contrari e 9 astensioni un taglio dei sussidi di cassa malati attraverso la modifica del premio medio di riferimento (PMR), la base di calcolo per gli aiuti. Non si terrà più conto unicamente del modello standard ma anche di quelli alternativi. Sempre, però, con franchigia a 300 franchi.

Il numero dei beneficiari si ridurrà di 5'600 unità (oggi sono 111'500) e il cantone risparmierà 14,1 milioni di franchi, a condizione che non vada in porto il referendum promesso da socialisti e Verdi. L'entrata in vigore è prevista dopo il voto, a dipendenza dell'esito, con effetto retroattivo al 1° gennaio. Un emendamento per posticipare l'applicazione al 2015 è stato bocciato.

Il Governo

“Dal cambiamento possono guadagnarci tutti”, ha detto il capo del DSS Paolo Beltraminelli in difesa della sua proposta. “Oggi il PMR prende in considerazione solo il modello più caro. Non se ne è voluto imporre un altro ma le abitudini degli assicurati già stanno cambiando”, ha argomentato.

I favorevoli

Per ridurre la spessa pubblica “bisogna privilegiare interventi strutturali” e questo è uno, aveva argomentato a inizio dibattito Christian Vitta, sciogliendo la riserva del PLR, dopo che la Lega aveva annunciato il ritiro dell’iniziativa per trasporti pubblici gratuiti per i giovani (sarebbe costata 20 milioni). Un legame con il preventivo è stato tracciato anche dal leghista Michele Foletti, favorevole ai tagli ma contrario al loro differimento.

"Non subito" e "si poteva fare di più"

Differimento suggerito invece con un emendamento da Gianni Guidicelli (PPD), per il quale il Governo ha sbagliato tempistica: gli assicurati che vogliono cambiare cassa o modello devono dare le disdetta entro pochi giorni. Guidicelli ha ricevuto l’appoggio di Marco Chiesa. La riforma però è “timida”, ha insistito il democentrista: con il medico di famiglia quale unico riferimento si sarebbero potuti risparmiare 37 milioni e non 14. Quello proposto è un “Beltrapasticcio”, ha riassunto.

I contrari

Contrari ai tagli, invece, il PS (Bruno Cereghetti) e i Verdi (Sergio Savoia). Le fasce più deboli ci rimetteranno eccome, hanno detto entrambi, cifre alla mano il primo (“410 franchi in meno all’anno per la famiglia più povera”), lamentando “la morte dell’anima sociale della Lega” il secondo.

Stefano Pongan