Ambiente

Corridoi faunistici e mobilità animale

Vie di transito umane e animali si intersecano, ogni anno in Svizzera sono migliaia gli incidenti che coinvolgono animali selvatici 

  • Oggi, 10:35
  • Oggi, 10:42
55:25

Attraversamenti selvaggi e mobilità animale

Il giardino di Albert 31.05.2025, 17:00

  • ©Längengrad Filmproduktion GmbH
Di: red. giardino di Albert/Davide Conconi  

Cervi, caprioli e cinghiali compaiono improvvisamente sulla strada, rospi vagano sull’asfalto e finiscono schiacciati dalle auto, insetti si spiaccicano sui parabrezza. Molte specie animali attraversano le nostre strade lungo le loro rotte migratorie o semplicemente in occasione dei loro spostamenti quotidiani. Gli incidenti causati sono spesso mortali per loro, ma a volte le conseguenze possono essere gravi anche per conducenti e passeggeri. 

volpe su strada inverno.jpg

Non solo attraversamenti. Le volpi, come altri animali, negli inverni innevati, approfittano delle strade sgomberate per spostarsi senza fatica

  • IMAGO / imagebroker

In Svizzera, ogni anno, in migliaia gli incidenti, si stima che oltre 21’000 animali selvatici di grossa e media taglia trovino la morte sulle nostre strade. Si conta anche che le persone ferite coinvolte siano un centinaio. Infine, si calcola che i danni provocati da questi incidenti si elevino a decine di milioni di franchi. A tutto ciò bisogna aggiungere che non esiste statistica per quanto riguarda la piccola e la microfauna, cioè piccoli roditori, anfibi, rettili, uccelli e invertebrati. E, purtroppo, in queste categorie esistono interi gruppi faunistici per cui la presenza di infrastrutture stradali che tagliano i loro territori rappresenta un pericolo importante per la sopravvivenza di intere popolazioni. Pensiamo in modo particolare agli anfibi, come rane e rospi.

capriolo attraversa.jpg

Gli ungulati sono fra le vittime più frequenti di incidenti stradali

  • IMAGO / Bihlmayerfotografie

Senza sorpresa, facendo le debite proporzioni per quanto riguarda le dimensioni della rete stradale e la quantità di passaggi di veicoli, i numeri sono molto più grandi in Germania, dove è stato girato il documentario della puntata del giardino di Albert collegata a questo articolo. Lì migliaia di persone rimangono ferite ogni anno, e addirittura fino a venti automobilisti perdono la vita a causa di incidenti con animali selvatici.

imagoForesta Baviera.jpg

Una foresta in Baviera, nella regione di Augsburg

  • IMAGO / Bihlmayerfotografie

Il perché di tutto ciò è presto detto. Le esigenze vitali della stragrande maggioranza delle specie animali che condivide il nostro territorio sono fondamentalmente identiche alle nostre. Gli animali, come noi, si spostano per cercare cibo, per incontrare i propri simili e riprodursi, e per trovare riparo. Insomma, come noi, gli animali hanno bisogno di vie di transito sicure. Le nostre città e le infrastrutture per il trasporto, ferrovie e strade, premono sugli habitat naturali, minacciano la sopravvivenza della fauna selvatica e i loro spostamenti. Le vie umane di comunicazione non solo uccidono, ma tagliano e isolano gli habitat degli animali e questo isolamento può causare un impoverimento genetico e problemi di consanguineità. L’intensa frammentazione degli habitat di cui è vittima il territorio svizzero è una delle minacce principali che pesa sulla diversità biologica nel nostro Paese.  La Svizzera, va detto, affronta questo tema attivamente, anche se i mezzi a disposizione e la velocità di esecuzione delle opere sembrano insufficienti per contrastare il rapido declino della biodiversità. Con la Strategia Biodiversità Svizzera del 2012 il Consiglio federale ha stabilito la necessità di un’infrastruttura ecologica. Al pari delle infrastrutture urbane e per i trasporti destinate a noi umani è necessario sviluppare una rete che colleghi gli spazi vitali utili per tutti gli esseri viventi, oggi frammentati e ridotti, nei comparti naturali, agricoli e urbani. Ne va della nostra qualità di vita. Per questo, i Cantoni dal 2020 sono impegnati nello sviluppo dell’infrastruttura ecologica che comprende non solo la realizzazione di passaggi faunistici lungo i corridoi ecologici, ma anche la rivitalizzazione di habitat naturali residui che possano comporre una vera e propria rete dove gli esseri viventi (non dimentichiamo piante e funghi) riescano a vivere e spostarsi. 

passaggio faunistico dall'alto.jpg

Passaggio faunistico dall'alto: le zone naturali adiacenti intatte e i cordoni di siepe per proteggere dal disturbo del traffico

  • IMAGO / Zoonar

Quasi nell’ambito di una nuova branca scientifica, l’ecologia stradale, pianificatori e conservatori della natura cercano in tutti i modi di ridurre al minimo le vittime (animali e umane) e si sforzano di riconnettere gli habitat disgiunti, creando “cavalcavia verdi” e tunnel per rospi, ma anche ponti speciali per pipistrelli, passerelle per lontre, e radar per ungulati. A questo proposito, nella Svizzera italiana, si sta completando un’opera importante, anche dal profilo finanziario, per favorire l’attraversamento dell’A13 in località San Vittore. L’obiettivo del ponte verde, a uso esclusivo della fauna, è quello di favorire il transito degli animali fra due importanti aree naturalistiche separate dall’asse stradale. L’opera, che sarà completata durante l’estate, permetterà il passaggio di tassi, volpi e faine, oltre che alla grossa fauna composta da cervi, caprioli, cinghiali, ecc.

Insomma, a livello nazionale ci si sta dando da fare per porre rimedio agli errori del passato che, allora probabilmente in maniera inconsapevole, hanno creato pericoli per la fauna e per l’uomo. Tuttavia, ognuno di noi può fare qualcosa per proteggere la fauna e sé stesso, da una collisione gravida di conseguenze…levare il piede dal gas e prepararsi a frenare ogni qualvolta si vede un animale a bordo strada, perché le sue reazioni sono imprevedibili e spesso in contrasto con la nostra logica.

1x1-giardino_di_albert

La scienza e la natura ti affascinano?

Il Giardino di Albert soddisfa la tua voglia di capire

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare