Cultura e spettacoli

Bono sbarca a Cannes: l’anima degli U2 in bianco e nero

Il documentario diretto da Andrew Dominik debutta in anteprima alla Croisette, tra confessioni intime, musica acustica e il carisma di una leggenda del rock

  • Ieri, 16:17
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Bono sul red carpet di Cannes

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Di: Alessandro Bertoglio 

Tutto inizia da un’autobiografia, Surrender; 40 songs, 1 story, pubblicata il 1° Novembre 2022. In queste (tante) pagine, Bono, leader carismatico e voce degli U2, si racconta e racconta la sua versione della storia della band e di alcune canzoni, senza veli, senza paura di mettere in risalto le proprie debolezze, il suo sentirsi inadeguato, il suo bisogno di emergere comunque da quella che era una vita, legata a doppio filo alla chiesa cattolica, in un quartiere periferico della Dublino degli anni ’60 e ’70. La passione per il punk, l’incontro, quasi contemporaneo, con Alison, la ragazza che diventerà poi sua moglie e con tre ragazzi come lui (Larry, Adam e Dave), con il fuoco sacro della musica, destinati a diventare una delle rockband più importanti degli ultimi 50 anni.

Nel marzo del 2023 arriva Songs of surrender: un cofanetto con 4 CD da 10 brani ciascuno, già editi ma risuonati e ricantati in maniera essenziale, ognuno affidato ad uno dei componenti della band: 10 brani per Bono, 10 per Edge… Un compendio acustico al libro di Bono, che nel frattempo ha intrapreso un minitour per promuovere la sua opera letteraria, e -già che c’è- eseguire alcune di queste canzoni. Ed è proprio dagli show teatrali che nasce, e arriva a Cannes in anteprima (prima di essere disponibile per tutti, dal 30 maggio, su Apple Tv+) anche Bono: Stories of surrender, il documentario di Andrew Dominik.

Girato quasi totalmente in bianco e nero, ci offre un Bono gigione e affabulatore raccontare, come già nel libro, ovviamente, la storia della sua vita, la sua notevole ambizione, la sua passione per ciò che diventerà il suo lavoro, ma anche il rapporto con celebrità, la beneficenza. Con riferimenti continui e definitivi a quelli che sono i demoni della sua esistenza; la scomparsa in giovane età della madre, il conflitto infinito col padre… Un padre, con una bella voce da tenore, che quando il figlio gli annuncia di aver parlato al telefono con Luciano Pavarotti per fare una canzone insieme (e Bono con la sua band erano già star assolute mondiali) gli risonde “ma magari ha sbagliato numero”… Mai una gioia…

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Bono in posa per i giornalisti

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Il film di Andrew Dominik è visivamente appagante, ci regala momenti di musica semiacustico-sinfonica ovviamente di eccelsa qualità (con Bono sul palco ci sono Kate Ellis al violoncello, Gemma Doherty alle tastiere e alla voce e Jacknife Lee alle tastiere e alle percussioni) ma durando praticamente 90 minuti non è appagante come il libro e tantomeno completo.

Bonocentrico, ovviamente, forse anche troppo, questo Bono: Stories of surrender non è il miglior documentario sugli U2 (inarrivabile “From the Sky Down” di Davis Guggenheim, sulla realizzazione di “Achtung Baby”) ma è un buon ripasso e un onesto approfondimento sulla vita e la carriera di una delle star assolute della musica contemporanea. Che ci lascia vedere un piccolo spaccato della sua anima, ma è ben lontano dall’essere un’opera di cui è impossibile fare a meno.

E poi c’è quel finale con “Torna a Surriento” che ovviamente è cantato in un napoletano stentatissimo, ma che con la resa ha ben poco a che fare. A meno di non prenderne letteralmente la versione inglese fatta per Elvis Presley da Doc Pomus e Mort Shuman. Altra storie e, soprattutto, Elvis!

07:27

Tra concorso e tappeto rosso

Tra le righe 15.05.2025, 14:30

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  • Isabella Visetti e Lara van Gammeren
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