Cultura e spettacoli

Frida Kahlo, apre la Casa Rossa: il museo della vita privata

Un nuovo spazio a Città del Messico racconta i legami familiari dell’artista e svela la sua dimensione più intima.

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Messico: un nuovo museo per Frida Kahlo

Telegiornale 08.10.2025, 20:00

Di: Laura Daverio, da Città del Messico

Esiste una Frida meno conosciuta: non quella celebrata nelle mostre internazionali, nei ritratti iconici o negli ambienti dell’élite intellettuale, ma quella che trovava rifugio tra la famiglia, a pochi isolati dalla Casa Azul. È proprio questa dimensione intima che il nuovo museo Casa Roja, nel cuore di Città del Messico, porta ora alla luce, raccontando l’artista attraverso legami profondi, ma meno noti.

La casa fu acquistata dal padre negli anni Trenta, quando Frida sposò Diego Rivera e la Casa Azul divenne la dimora della coppia, e presto un luogo di incontri tra intellettuali e rivoluzionari. Vi soggiornarono per due anni anche Lev Trotsky, con cui ebbe una relazione, e la moglie, prima dell’assassinio del politico a Città del Messico.

Quando Frida sentiva il bisogno di allontanarsi andava a rifugiarsi dalla famiglia, alla Casa Rossa, a pochi isolati dalla sua residenza. Qui, tra l’altro, in un seminterrato che aveva adibito a rifugio personale, si dedicava alla scrittura, alla pittura, all’ascolto della musica e a una sua passione meno nota: l’osservazione degli insetti. La sua collezione di farfalle è oggi esposta tra le stanze della Casa Rossa. È l’unico museo interamente incentrato su Frida, non su Frida e Diego, e custodisce anche l’unico murale da lei realizzato.

La Casa Azul, dove Frida nacque e morì, resta il museo più noto, mentre a sud della capitale si trova la Casa Studio di Diego e Frida, dove visse per un breve periodo e dove è conservato lo studio originale di Rivera.

L’apertura della Casa Rossa aggiunge un nuovo tassello per comprendere un’artista la cui fama continua a crescere. Frida è diventata un’icona globale: il suo volto è stampato sulle banconote messicane, è rappresentata in musei, souvenir, libri, film, profumi e oggetti di ogni tipo. Ma il fascino che esercita nasce da una vita vissuta come un’opera d’arte.

Colpita da poliomielite in giovane età e resa disabile da un grave incidente, Frida trasformò il dolore in forza creativa. L’incidente le tolse il sogno di diventare madre e medico, ma non la volontà di esprimersi. Anzi, trasformò la sofferenza in una forma radicale di libertà e arte.

Condusse una vita intensa, affermandosi come artista in un mondo dominato dagli uomini. Nel 1933 il Detroit News la definì con paternalismo “la moglie del maestro pittore di murales che si diletta con entusiasmo nelle opere d’arte”. Ma Frida era molto di più: era donna, pittrice, scrittrice, disabile, bisessuale, esteta, attivista politica; tutti aspetti vissuti con straordinaria autenticità. Ospitò artisti e pensatori, e continuò a dipingere anche da supina, nel letto adattato alle sue condizioni fisiche. Morì a soli 47 anni, lasciando un’eredità che ancora oggi attraversa generazioni.

L’apertura della Casa Rossa coincide con un momento di grande attenzione internazionale per l’opera di Kahlo. Il prossimo 8 novembre, Sotheby’s metterà all’asta a Londra un suo raro dipinto, Il sogno, il letto, stimato tra 40 e 60 milioni di dollari. Potrebbe diventare l’opera più cara mai venduta di un’artista donna. Una distinzione necessaria, perché il divario nei valori di mercato tra artisti uomini e donne, sia tra i viventi che tra i grandi maestri del passato, resta profondo. Un’ulteriore conferma di quanto le battaglie di Frida, come donna e come artista, siano quanto mai attuali e necessarie.

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