Ornella Vanoni è stata nell’immaginario collettivo di tre generazioni la signora elegante e sensuale della canzone italiana. Una sophisticated lady e un’interprete anomala. Per lei sono stati coniati termini come ”la voce che diventa tentazione” o “una voce piena di fisicità, di sfacciata voglia di amare”.
Ha sempre avuto un timbro particolare, capace di essere suadente, intenso e grintoso. E’ stata lanciata da Strehler, che nel 1956 la inventa come cantante della mala. Debutta come attrice e raggiunge un grande successo, mentre come cantante ha faticato di più per affermarsi, proprio per quel suo stile fuori dal coro e anticonformista. Dal suo sodalizio artistico e dalla loro storia d’amore, Paoli le ha dedicato, “Senza fine”. Ha sempre cantato una donna molto femminile, ma liberata.
Oggi, alla soglia degli ottant’anni, e dopo aver pubblicato alcuni mesi fa il suo nuovo e ultimo album d’inediti “Meticci”, si concede un ultimo tour teatrale, in scena anche a Lugano. Ornella Vanoni sarà ospite della trasmissione televisiva Turné, in onda sabato prossimo su LA 1. (Guarda uno stralcio dell'intervista a lato)
Sonja Riva
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