L’industria dei videogiochi per anni ha conosciuto una crescita impressionante: negli ultimi dieci anni il suo fatturato è più che raddoppiato, raggiungendo i 200 miliardi di franchi all’anno.
Negli ultimi tre anni il settore è però in difficoltà, con dati al di sotto delle aspettative, rileva SRF. Dal 2021, ad esempio, il fatturato in termini reali è diminuito del 13%. Nello stesso periodo, il tempo trascorso a giocare è calato di quasi un terzo e il numero di giocatori è aumentato solo leggermente. Sono inoltre diventati più frequenti fiaschi impressionanti, come quello di Concord, videogioco che si stima abbia generato una perdita di 400 milioni di dollari. Negli ultimi anni sono anche state chiuse diverse aziende che producono videogiochi e sono state licenziate circa 40’000 persone.
Un periodo difficile per l’industria dei videogiochi (Audio Aktuell, SRF 3, 05.06.2025)
I giochi per smartphone stagnano
Il boom straordinario che i giochi su smartphone hanno vissuto è stato uno dei principali motori della crescita dell’ultimo decennio. Ma ora i giochi mobile hanno perso slancio. Gli utenti esistenti spendono meno (negli Stati Uniti il 27% in meno rispetto al 2021) e dedicano molto meno tempo al gioco. A fare concorrenza ai videogiochi sono soprattutto le piattaforme video come TikTok, Instagram e YouTube.
Una crescita sbilanciata
Negli ultimi anni, è stata soprattutto Nintendo a trainare la crescita nel settore delle console, PlayStation e Xbox, invece, non sono riuscite a superare le vendite dei modelli precedenti né ad attrarre nuovi giocatori. Le abitudini dei giocatori Nintendo sono però diverse: comprano circa un quarto di giochi in meno, e circa la metà di questi sono titoli Nintendo.
Nel settore dei computer PC, la crescita è stata guidata principalmente dal boom dei giochi in Cina. I giocatori cinesi però non vogliono o non possono comprare giochi stranieri e oltre l’80% dei ricavi rimane nel Paese. La crescita è stata quindi sbilanciata e non tutta l’industria ne ha beneficiato.
Prezzi e costi
Nel settore dei videogiochi è raro adeguare i prezzi all’inflazione. Di conseguenza, i prezzi reali sono scesi a circa la metà rispetto agli anni ’90. In parte i costi di produzione sono diminuiti con la distribuzione digitale, che ha portato praticamente alla scomparsa dei supporti fisici, e con l’aumento delle vendite sono aumentate le entrate.
L’industria ha cercato di compensare il calo dei prezzi reali generando ricavi all’interno del gioco stesso, ad esempio con la vendita di elementi cosmetici virtuali o funzionalità aggiuntive attraverso microtransazioni. Tuttavia, anche questi ricavi stanno stagnando, dato che le persone passano meno tempo a giocare. Inoltre, questo genere di vendite comportano ulteriori costi di sviluppo, perché un videogioco deve essere continuamente aggiornato con nuovi contenuti.
In generale, i costi di produzione sono esplosi: un gioco blockbuster 15 anni fa aveva un budget di circa 50 milioni di franchi, oggi per i più grandi si arriva a spendere fino a 500 milioni.
Un circolo vizioso senza fine?
L’industria dei videogiochi è intrappolata in un circolo vizioso: il fatturato stagna, i costi aumentano, i profitti calano e il rischio cresce. Per molti investitori, il rischio è diventato troppo alto, e di conseguenza si investe meno nel settore. Questo porta a meno innovazione e meno videogiochi di successo. A sua volta, questo attira meno nuovi giocatori, contribuendo al calo del fatturato.
Svizzera parzialmente risparmiata
Il più grande sviluppatore di videogiochi in Svizzera è, di gran lunga, Giants Software di Schlieren, grazie al grande successo della serie Farming Simulator. Un pubblico fedele e un costante ricambio generazionale assicurano al gioco nuovi record di vendite a ogni uscita.
In Svizzera ci sono anche diversi studi di sviluppo indipendenti, spesso composti da team molto piccoli. La sfida principale per questi sviluppatori è ottenere visibilità in un mercato globale. Tuttavia, proprio grazie alla loro flessibilità e capacità innovativa, la fine del boom potrebbe offrire anche nuove opportunità.
Possibili vie d’uscita
- La nuova Switch 2: grazie a prestazioni superiori, i giochi più recenti potrebbero essere compatibili con la Switch 2. Un successo della nuova console potrebbe avere effetti positivi su tutto il settore.
- Aumento dei prezzi con GTA 6: l’uscita del prossimo capitolo della celebre serie (che ha generato 10 miliardi di dollari di fatturato) è stata posticipata al 2026. L’entusiasmo attorno a GTA 6 è così grande che potrebbe contribuire a normalizzare un prezzo di acquisto più elevato per i giochi.
- Rompere il duopolio degli app store: Apple e Google trattengono il 30% dei ricavi generati sulle loro piattaforme. Sentenze giudiziarie o nuove regolamentazioni potrebbero costringerli a lasciare una fetta maggiore agli sviluppatori.
- Più pubblicità: rispetto ad altri media, nei videogiochi viene mostrata meno pubblicità. Aumentare la pubblicità potrebbe incrementare le entrate.
- Intelligenza artificiale: l’IA non è ancora in grado di sostituire i complessi processi di sviluppo dei videogiochi. Tuttavia, strumenti intelligenti basati sull’IA potrebbero contribuire a ridurre i costi di produzione.
Dati, potenza di calcolo e algoritmi (1./5)
Alphaville: i dossier 09.06.2025, 12:05
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