Comprare una collanina, uno scialle o un soprammobile come ricordo di una vacanza, per poi vederseli sequestrati in dogana, e magari dover anche pagare una multa. Sono centinaia ogni anno i souvenir acquistati in buona fede all’estero che vengono poi bloccati al rientro in Svizzera.
Secondo l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, capita spesso che i vacanzieri portino a casa coralli protetti, per lo più frammenti trovati sulla spiaggia. Chi rientra dall’Asia a volte porta con sé una bottiglia di vino di serpente, che contiene specie di rettili protette. Più raramente, i viaggiatori portano carne di animali selvatici potenzialmente protetti. Secondo WWF Svizzera, tra gli oggetti frequentemente sequestrati ci sono anche articoli in pelle di serpente, varano o coccodrillo, gioielli di corallo, avorio, legni protetti o scialli realizzati con la lana dell’antilope tibetana. L’elenco comprende anche animali essiccati o parti di essi, come cavallucci marini, ossa di tigre o denti di squalo. Infine, vengono importati anche animali vivi, come pappagalli, tartarughe o camaleonti.
Molti souvenir di origine animale o vegetale rientrano nell’ambito della Convenzione di Washington sulla protezione delle specie (CITES) che protegge animali e piante in tutto il mondo dal rischio di estinzione. Questi possono essere importati solo con un’autorizzazione, se la loro importazione non è completamente vietata.
Secondo il WWF, l’impatto del commercio di souvenir è enorme. A seconda delle stime, ogni anno verrebbero uccisi diversi milioni di cavallucci marini per la loro produzione. Più di un milione di esemplari di coccodrilli e varani verrebbero uccisi annualmente per alimentare questo commercio. René Kaspar, responsabile della protezione delle specie presso WWF Svizzera, afferma: “L’importazione di prodotti provenienti da specie minacciate o protette è giustamente punibile, dato che l’elevata domanda di questi souvenir accelera l’estinzione di specie rare”.
Consigli per i souvenir
Il WWF Svizzera, con la sua guida ai souvenir, offre una panoramica degli oggetti la cui importazione è vietata o soggetta ad autorizzazione.
L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria, responsabile in Svizzera dell’applicazione della CITES, raccomanda ai viaggiatori di informarsi preventivamente sulle eventuali restrizioni prima di acquistare souvenir. Occorre prestare particolare attenzione ai prodotti in pelle di rettile o agli oggetti trovati in natura, come piume, coralli o conchiglie. Al momento dell’acquisto, i viaggiatori dovrebbero richiedere i documenti di esportazione che attestino il rispetto della normativa internazionale sulla protezione delle specie. Il WWF, invece, consiglia in linea generale di non acquistare souvenir di origine animale o vegetale. Solo così si può essere certi di non contribuire alla minaccia delle specie, afferma Kaspar: “Il nostro consiglio è chiaro: niente collane di conchiglie, decorazioni con stelle marine o denti di squalo”.
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