I musei negli ultimi mesi sono stati presi di mira da furti in pieno giorno: a metà ottobre il colpo al Louvre, dove sono stati rubati gioielli storici dal valore inestimabile, e un mese più tardi è stato il turno del museo romano di Losanna-Vidy, dove i ladri si sono impossessati di decine di monete d’oro.
Nel caso del Louvre sono emerse delle falle nella sicurezza conosciute da anni e sfruttate dai ladri per portare a termine il furto.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/mondo/Louvre-spunta-un-rapporto-del-2018-che-segnalava-il-balcone-usato-dai-ladri--3308390.html
Al museo romano di Losanna, due malviventi sono entrati poco prima della chiusura acquistando un biglietto, hanno poi aggredito il guardiano e rotto con una smerigliatrice il vetro della teca contenente le monete d’oro, che si trova in una zona senza telecamere di sorveglianza. In meno di tre minuti si danno alla fuga, facendo perdere le loro tracce.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/svizzera/Colpo-al-Museo-romano-di-Losanna-Vidy--3294170.html
Chi se ne intende di furti nei musei è Jonathan Moltaldo, un marsigliese che ha organizzato ed è stato condannato per rapine spettacolari in Svizzera.
L’ex ladro, che oggi si dichiara pentito, ai microfoni di RTS sottolinea che i musei in Svizzera sono dei bersagli molto facili: “È molto più facile rapinare un museo - perché ci sono più valori a livello patrimoniale e perché è più facile la rivendita - che rapinare una banca o un furgone portavalori: un furgone è difficile e sono rari; una banca richiede esplosivi, violenza”.
La testimonianza di Jonathan Moltaldo (Mise au point, RTS, 30.11.2025)
Per quanto riguarda il colpo a Losanna, si mostra molto sicuro che sia stato fatto su commissione. Nelle foto della scena del furto sottolinea che ci sono altri oggetti in oro vicino a quelli rubati, che sarebbe stato facile portare via. Il fatto che i ladri non se ne siano impossessati, per Moltaldo è un chiaro indizio che il colpo fosse mirato e i malviventi avevano già qualcuno a cui consegnare il bottino.
Le monete d’oro rubate sono infatti catalogate nei minimi dettagli, che sono già stati comunicati alle polizie di tutto il mondo, mentre sui siti di numismatica sono presenti degli avvisi. Sarebbe quindi molto difficile rivendere la refurtiva, a meno di avere molta pazienza. In Svizzera i furti vanno in prescrizione dopo 30 anni e allora chi è in possesso del bottino potrebbe rivenderlo al museo, senza essere perseguibile penalmente.
L’organizzazione dietro un colpo
Jonathan Moltaldo è stato condannato per i colpi del 2007 al museo Jaeger‑LeCoultre e del 2010 da Audemars Piguet, entrambi nella Vallée de Joux. In entrambi i casi le rapine erano state preparate con sopralluoghi e raccolta di informazioni, e in entrambi i casi i ladri sono entrati da una finestra che non era protetta da particolari sistemi di sicurezza.
Prima dei colpi, Moltaldo aveva già preso contatto con ricettatori e possibili acquirenti, in modo da liberarsi rapidamente della refurtiva, buona parte della quale non è mai stata ritrovata.
Radiogiornale delle 12.30 del 26.11.2025: Il servizio di Chiara Savi sul rapporto sulla sicurezza del Louvre
RSI Info 26.11.2025, 12:30
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