Lo scorso febbraio, la consigliera federale dimissionaria Viola Amherd, annunciava le partenze dei capi dell’esercito e del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). Una partenza simultanea di tre personaggi chiave della sicurezza svizzera che ha sollevato molte domande. Alcune spiegazioni emergono dalla lettera di dimissioni di Christian Dussey, ex direttore del SIC, ottenuta da RTS.
Un punto centrale che emerge chiaramente dalla lettera è la carenza di personale. “Nel 2024 ho chiesto un aumento degli effettivi del servizio di almeno 150 persone, per far fronte a una situazione di sicurezza che la Svizzera non conosceva dalla Seconda guerra mondiale”, scrive il direttore uscente.
La lettera di dimissioni del direttore del SIC (19h30, RTS, 30.09.2025)
La richiesta è però stata rifiutata dal Parlamento, nonostante il peggioramento della situazione della sicurezza rilevato nei rapporti annuali del SIC. “A partire dal 2025 e per i tre anni successivi, il SIC sarà soggetto agli stessi tagli di bilancio previsti per il resto dell’amministrazione federale. Una decisione opposta alla tendenza osservata nei Paesi europei”, critica Dussey.
Quest’ultimo è sostenuto da alcuni membri delle commissioni di sicurezza del Parlamento. “Questa lettera non fa che confermare ciò che già si può constatare”, afferma il consigliere agli Stati Charles Juillard (Il Centro/JU), lamentando una “mancanza di consapevolezza da parte della politica e della popolazione sulla situazione geostrategica” della Svizzera. “Bisogna tornare alla carica. Si è parlato molto di risanare il debito della Confederazione, ma si è un po’ fatto finta di nulla sui problemi legati alla sicurezza”.
Riforme necessarie
“È preoccupante, perché l’atmosfera al SIC è catastrofica”, osserva il consigliere nazionale Gerhard Andrey (Verdi/FR). Tuttavia, secondo l’ecologista, i servizi segreti non hanno un bisogno urgente di nuovo personale. “Prima di chiedere più personale, bisogna fare una ristrutturazione solida e ricostruire la fiducia con i dipendenti” raccomanda.
La consigliera nazionale Jacqueline de Quattro (PLR/VD), invece, è favorevole a un aumeto delle risorse. Si aspetta ora dal prossimo direttore dell’intelligence “che continui il lavoro di ottimizzazione, ma che ci fornisca anche gli argomenti necessari per aumentare il personale”.
Un compito delicato che spetterà al diplomatico friburghese Serge Bavaud, che assumerà la direzione del SIC il primo novembre.

RG 12.30 del 22.09.2025 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi
RSI New Articles 22.09.2025, 13:13
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