Approfondimento

Palantir, un Grande Fratello privato?

Gli strumenti dell’azienda statunitense seducono governi e grandi imprese, ma suscitano anche inquietudini sul rispetto della vita privata e la sorveglianza di massa

  • Un'ora fa
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  • Keystone
Di: Cédric Guigon (RST)/sf 

Fondata nel 2003, Palantir Technologies è diventata, nel 2024 e nel primo semestre del 2025, il titolo più performante dell’indice azionario americano S&P 500. Questa ascesa fulminea si spiega con la potenza dei suoi software di analisi dei dati, capaci di elaborare milioni di informazioni sensibili e complesse, dalle immagini satellitari ai dati dei sensori industriali, passando per estratti conto bancari.

“Si può davvero immaginare i loro software come una sala di comando che raccoglie informazioni provenienti da ogni dove e da lì fornisce dati precisi e chiari che aiutano chi deve prendere decisioni”, spiega ai microfoni della RTS Steven Meyer, direttore e cofondatore di Zendata, una società specializzata in cybersicurezza.

Palantir, l’azienda che vede tutto (Tout un monde, RTS, 24.09.2025)

Clienti prestigiosi ma controversi

Tra i clienti di Palantir figurano governi, eserciti, agenzie di intelligence, forze di polizia, ma anche aziende private come Airbus, Stellantis o la scuderia di Formula 1 Ferrari. Il principale cliente resta tuttavia il Governo statunitense: l’esercito ha firmato in agosto un accordo quadro che può raggiungere i 10 miliardi di dollari in 10 anni.

L’azienda fornisce anche supporto all’esercito ucraino nel conflitto attuale, con il suo software che analizza diversi dati per, ad esempio, determinare la posizione di un tiratore russo.

Il coinvolgimento di Palantir nel settore militare solleva preoccupazioni. L’azienda è in particolare criticata per la sua collaborazione con l’esercito israeliano, accusata di sostenere “lo sforzo bellico israeliano nei territori occupati in Palestina”, secondo Valentin Goujon, dottorando in sociologia presso il Medialab di Sciences Po Paris.

Strumenti potenti che sollevano interrogativi

Lo strumento principale di Palantir, chiamato Gotham, consente di aggregare dati, mappare un territorio e persino tracciare un individuo. Sarebbe stato utilizzato, tra l’altro, per localizzare Osama Bin Laden in Pakistan nel 2011. È impiegato anche da diversi servizi di polizia negli Stati Uniti e in Europa.

Gli algoritmi di Palantir sono potenziati dall’intelligenza artificiale: “Si può partire da un casellario giudiziario, dalla videosorveglianza o dalla geolocalizzazione per dedurre una serie di informazioni”, spiega Valentin Goujon.

Il suo utilizzo da parte della polizia dell’immigrazione negli Stati Uniti per monitorare le espulsioni ha suscitato numerose critiche. Alcuni dipendenti di Palantir si sono dimessi, inviando una lettera alla direzione per esprimere il loro disaccordo. Anche Amnesty International ha lanciato un allarme, parlando di “un alto rischio di violazioni dei diritti umani”.

Contattata dalla RTS, la società Palantir, il cui quartier generale europeo si trova in Svizzera, nel Canton Svitto, ha voluto smentire queste accuse. “La descrizione che Amnesty International fa del lavoro di Palantir e della natura dei nostri software è fattualmente errata ed estremamente fuorviante”, ha dichiarato uno dei suoi portavoce, Nikolaj Gammeltoft.

“Il nostro software supporta la gestione dei dossier e le funzioni investigative, permettendo al dipartimento Homeland Security Investigation della polizia dell’immigrazione di condurre indagini penali complesse in modo più efficiente e trasparente. Non forniamo piattaforme per la sorveglianza di massa, il monitoraggio dei social media o la politica cosiddetta “Catch and Revoke” (cattura e revoca) descritta nel rapporto di Amnesty”.

Numerose controversie

Un’inchiesta del New York Times, pubblicata lo scorso maggio, suggerisce, inoltre, che Donald Trump starebbe utilizzando gli strumenti di Palantir per creare un’enorme banca dati sulla popolazione americana, sollevando timori di sorveglianza di massa.

Palantir Technologies contesta anche questa accusa: “Ogni cliente di Palantir opera in un ambiente sicuro e isolato, e i dati non vengono mai condivisi, riutilizzati o consultati da altri clienti senza istruzioni esplicite”, spiega Gammeltoft. “Palantir agisce rigorosamente come subappaltatore dei dati, e non come responsabile del loro trattamento. Non raccogliamo, non rivendiamo né utilizziamo i dati dei clienti per fini propri, e non addestriamo modelli di intelligenza artificiale a partire da questi dati”.

Diversi Paesi europei, tra cui Danimarca, Norvegia e Ungheria, utilizzano già i software di Palantir per le loro forze di polizia o le dogane. In Germania, il loro impiego da parte della polizia di alcuni Länder ha suscitato un dibattito nazionale. Tuttavia, questa situazione solleva interrogativi sulla sovranità e l’opportunità di creare un legame di dipendenza con un’azienda così controversa e vicina al potere statunitense.

I cofondatori di Palantir

Peter Thiel: miliardario conservatore libertariano, vicino a Elon Musk e sostenitore finanziario di Donald Trump.

Alex Karp: imprenditore eccentrico e patriota dichiarato. Il suo ultimo libro, “La repubblica tecnologica”, promuove un riarmo tecnologico dell’Occidente contro i suoi nemici.

I loro legami finanziari e ideologici con l’attuale amministrazione statunitense sono oggetto di frequenti articoli sui media.

18:14

Quando l’intelligenza artificiale è svizzera

Alphaville 23.09.2025, 11:05

  • iStock
  • Barbara Camplani e Cristiana Coletti
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