Studio

Sempre più asili nido in Svizzera

Attualmente sono quasi 700 le strutture in più rispetto a quattro anni fa, ma ci sono importanti differenze tra regioni linguistiche

  • 8 novembre, 05:43
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La Svizzera tedesca ha un'offerta minore rispetto a Ticino e Romandia

  • Keystone
Di: Silvan Zemp (SRF)/sf 

Gli asili nido in Svizzera sono sempre più numerosi, attualmente ce ne sono più di 3’800, quasi 700 in più rispetto a quattro anni fa, come rilevato da uno studio dell’Università di Berna. La ricerca, condotta da Pierre Lüssi, ha messo anche in evidenza delle importanti differenze tra regioni linguistiche, ma anche tra città e campagna.

L’intervista all’autore dello studio (SRF 4 News, 04.11.2024)

SRF News: Come spiega l’aumento degli asili nido in Svizzera?

Pierre Lüssi: Penso che la crescita risponda sostanzialmente alle esigenze delle famiglie. L’espansione è in parte organizzata dal settore privato e penso che dove c’è domanda, ci sarà un aumento. È vero che la situazione politica non è sempre facile. Dipende davvero dal Cantone, dagli equilibri di potere, dalle diverse concezioni su chi è responsabile della cura dei bimbi e, di conseguenza, dai finanziamenti del settore pubblico.

Le differenze tra i Cantoni sono notevoli. Perché?

Fondamentalmente assistiamo a un’espansione in quasi tutte le regioni, si può parlare di una crescita a livello nazionale. Le differenze tra i Cantoni che saltano all’occhio sono due. Da un lato, le regioni urbane tendono ad avere un’offerta maggiore e anche maggiori risorse finanziarie. D’altro canto vediamo che i Cantoni della Svizzera tedesca tendono ad avere un’offerta inferiore rispetto al Ticino o alla Romandia. Una spiegazione per queste due osservazioni potrebbe essere l’interpretazione della competenza, cioè la questione di quali compiti sia responsabile la famiglia e di quali sia responsabile lo Stato.

Quindi sembra che ci sia un röstigraben e un polentagraben.

Sì, almeno in generale possiamo certamente dirlo. I cantoni urbani, come ad esempio Basilea Città, si collocano all’estremità superiore della scala tra i cantoni svizzeri di lingua tedesca. Si possono osservare un röstigraben e un polentagraben, e sicuramente c’è una differenza tra la città e la campagna.

Nello studio spicca il Canton Vaud, con oltre 800 asili nido. Come si può spiegare?

È sicuramente dovuto da un lato al fatto che i cantoni romandi dispongono generalmente di un numero leggermente maggiore di asili nido. Allo stesso tempo, è importante notare che il numero degli asili nido da solo non indica necessariamente il numero di bambini accuditi. Possono esserci Cantoni con meno asili nido che offrono però un numero di posti simile a quello dei Cantoni con più asili nido, ma più piccoli.

Il contesto politico attuale è piuttosto difficile. Il Consiglio federale ha recentemente proposto di eliminare i contributi federali agli asili nido. Ogni tanto si legge anche di chiusure degli asili nido. Come si riconcilia con le statistiche?

Credo che questa sia una questione di competenza tra Confederazione, Cantone e Comuni. Ci sono grandi differenze. Attualmente però assistiamo a sviluppi anche a livello federale. Esiste ad esempio un’iniziativa parlamentare attualmente all’esame del Consiglio degli Stati. Chiede alla Confederazione di contribuire a sovvenzionare l’assistenza all’infanzia. Ritengo pertanto che questa esigenza, talvolta avvertita a livello cantonale, venga sempre più espressa anche a livello federale.

Dati raccolti dai Cantoni

Ciascun Cantone tiene una propria statistica sul numero degli asili nido. “È stato molto difficile anche solo definire quali strumenti di misura fossero i migliori per confrontare i Cantoni”, spiega Pierre Lüssi. Secondo l’autore dello studio in futuro sarebbero utili cifre uniformi per la Svizzera.

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