Approfondimento

Una start-up di Losanna sfida i giganti dell’IA

Mentre ChatGPT o Grok dominano il mercato, l’elvetica Giotto.ai è in testa in una sfida che valuta l’intelligenza dell’IA e ha attirato l’attenzione del Dipartimento della difesa

  • Oggi, 06:02
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Il modello punta sul ragionamento in tempo reale piuttosto che sull'apprendimento a priori

  • RTS
Di: Michael Maccabez (RTS)/sf 

Giotto è innanzitutto il pittore fiorentino del XIII secolo che ha rivoluzionato la pittura con l’introduzione della prospettiva e del volume. Alcuni secoli dopo, a Losanna, degli ex ingegneri del Politecnico federale vogliono anche loro portare una nuova dimensione all’intelligenza artificiale, puntando maggiormente sulle sue capacità di riflessione piuttosto che su un’ingestione di un’immensa mole di dati.

Uno sforzo che ha dato i suoi frutti: Giotto.ai è ora in testa alla classifica dell’Arc Prize, una competizione internazionale che valuta l’intelligenza dell’IA.

Un’intelligenza artificiale per anticipare i conflitti (19h30, RTS, 30.08.205)

Un modello più leggero, ma più intelligente

“Puntiamo sul ragionamento in tempo reale, come il cervello umano, piuttosto che su un apprendimento massiccio a priori”, spiega il direttore della start-up Aldo Podestà. Il risultato: un’IA più efficiente, meno esigente in termini di risorse e capace di risolvere meglio problemi nuovi per l’algoritmo.

A differenza dei colossi americani come OpenAI o X, che utilizzano modelli giganteschi con milioni di miliardi di parametri, Giotto.ai ha scelto un’altra strada: la sobrietà. Il suo sistema si basa “solo” su 200 milioni di parametri. Alla fine, l’algoritmo della start-up di Losanna supera il 23% degli esercizi proposti, contro il 10% di GPT-5 e il 16% di Grok-4.

Interesse di Armasuisse

Questa efficienza non è passata inosservata. Quest’estate, l’Ufficio federale dell’armamento, Armasuisse, ha affidato a Giotto.ai un mandato da 750’000 franchi per sviluppare uno strumento di rilevamento precoce dei conflitti. L’obiettivo è individuare segnali deboli di crisi sociali o geopolitiche, in modo da poterle anticipare. I dettagli dello strumento sono mantenuti segreti. L’unica certezza è che dovrà basarsi su dati ad accesso libero.

Dietro questa corsa all’innovazione nell’IA si cela una questione di sovranità. Dipendere esclusivamente da tecnologie americane o cinesi potrebbe indebolire l’indipendenza economica e la sicurezza della Svizzera.

La prossima bomba atomica

“Alcuni fanno un parallelo con la bomba atomica. Penso che sia un paragone molto sensato. È la prima volta, dalla bomba atomica, che abbiamo una tecnologia così potente che dobbiamo assolutamente possedere”, afferma Aldo Podestà.

Anche la consigliera nazionale vodese Isabelle Chappuis, membro della Commissione di politica di sicurezza, è convinta che l’IA rappresenti una sfida fondamentale. “È strategica, in particolare per la Svizzera, perché abbiamo comunque un vantaggio nel campo dell’intelligenza artificiale che dobbiamo preservare. E Giotto.ai è la prova che siamo in corsa e che dobbiamo restarci, con intelligenze artificiali sviluppate secondo i nostri valori e con la nostra qualità scientifica”.

Giotto.ai, che conta una ventina di dipendenti, punta ora a raccogliere fondi per proporre un prodotto destinato al grande pubblico.

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RG 12.30 del 02.09.25: il servizio di Manuele Ferrari

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