"Imposta sull'energia al posto dell'IVA" è il titolo del secondo oggetto sottoposto a votazione federale domenica 8 marzo. Lanciata nel 2011, l'iniziativa riuscì ufficialmente nel gennaio del 2013 con più di 108'000 sottoscrizioni valide. Il testo ha il sostegno dei Verdi, dei Verdi liberali e di organizzazioni ambientaliste come WWF, ATA e Greenpeace.
Le argomentazioni degli iniziativisti
L'iniziativa, presentata sotto forma di progetto elaborato, fa leva sull'incidenza che i prezzi dell'energia hanno sulle attitudini al suo consumo. Il testo chiede quindi di istituire, attraverso una modifica costituzionale, un'imposta sulle fonti non rinnovabili come gli idrocarburi e l'uranio. Il nuovo onere fiscale verrebbe compensato con la soppressione dell'attuale imposta sul valore aggiunto.
Il testo, affermano i suoi sostenitori, premia gli orientamenti di consumo ecologico, rappresentando una traduzione pratica del principio "chi inquina paga". In questo senso, secondo il consigliere nazionale Martin Bäumle, presidente dei Verdi liberali, costituisce "il miglior modo per concretizzare la svolta energetica" in Svizzera.
Per Martin Bäumle, il testo è il modo migliore per concretizzare la svolta energetica
Oltre a vantaggi derivanti dal maggior ricorso a energie rinnovabili - e alla minore dipendenza da vettori inquinanti importati dall'estero - gli iniziativisti sottolineano benefici legati alla parallela abolizione dell'IVA, qualificata come un'imposta applicata in modo iniquo a tutti gli acquisti, e con gravami burocratici ai quali sono confrontate più di 300'000 aziende svizzere, soprattutto di piccole e medie dimensioni. È quindi parere dei promotori che la nuova imposta sull'energia possa assicurare gli stessi flussi di entrate, per le casse pubbliche, attualmente garantiti dall'IVA.
Da Berna, netta contrarietà
Argomentazioni, queste, che non sono tuttavia condivise nè dal Consiglio federale, nè dalle Camere, le quali hanno bocciato il testo in termini molto netti: il Nazionale, con 171 voti contro 27; gli Stati, con 40 voti contro 3 e un paio di astensioni.
Secca, la bocciatura da parte di Governo e Parlamento
Da parte sua il Governo sottolinea in primo luogo il ruolo della Strategia energetica 2050 che, per promuovere l'efficienza energetica e il ricorso alle fonti rinnovabili, prevede anche un sistema d'incentivazione basato su tasse, ma destinato a essere introdotto secondo modalità economicamente sostenibili. L'iniziativa invece - a detta dell'Esecutivo - punta a imporre un cambiamento di sistema precipitoso, attraverso una nuova imposta sull'energia che presenta margini di criticità proprio per l'effetto incentivante dovuto alle alte aliquote applicate sui vettori non rinnovabili.
Il consumo di tali vettori finirebbe infatti per calare in misura sensibile e le aliquote della nuova tassa, di conseguenza, dovrebbero essere periodicamente aumentate. Uno scenario che il Consiglio federale giudica inopportuno, mettendo quindi in guardia dai rischi legati ad un'abolizione dell'IVA: tale imposta, ricorda il Governo, rappresenta con più di 22 miliardi di franchi, la maggiore fonte di entrate della Confederazione.
Red.MM/ARi
13.02.2015: Speciale votazioni, eco-tassa al posto dell'IVA?
RSI Telegiornale 13.02.2015, 20:55
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