Il commercio estero svizzero, dopo una fine di 2023 dinamica, ha cominciato il nuovo anno con il freno a mano tirato. Le esportazioni elvetiche sono calate su base mensile dell’1,6% in termini nominali e dello 0,4% in termini reali. Si sono attestate a 21,2 miliardi di franchi, secondo i dati dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, pubblicati martedì.
È la conseguenza del rallentamento congiunturale nei Paesi che costituiscono il principale sbocco per i prodotti elvetici: nell’UE le vendite nominali sono calate del 3,2% e più nel dettaglio dell’11,8% in Germania e del 21,9% in Italia. Al contrario, si sono registrati aumenti verso gli Stati Uniti e la Cina.
Fra i settori economici, ha retto il colpo quello chimico-farmaceutico (-0,1%), mentre lo hanno accusato particolarmente macchine ed elettronica (-1,9%) oltre all’orologeria (-3,7%).
Accanto alle esportazioni, sono calate - e di molto - anche le importazioni: -9,3% in termini nominali e -4,3% in termini reali, a 18,4% miliardi di franchi. La bilancia commerciale registra quindi ancora un’ampia eccedenza.