La politica dei prezzi della piattaforma di prenotazione (voli e alberghi) Booking torna sotto accusa. Dopo l’intervento dello scorso maggio di Mister Prezzi sulla questione, ora si apprende che 369 alberghi svizzeri hanno deciso di aderire all’azione collettiva lanciata sul piano europeo per chiedere un rimborso di parte delle commissioni considerate abusive. In gioco ci sono centinaia di milioni di franchi.
Oggetto della vertenza la cosiddetta clausola di parità, che impedisce agli albergatori di proporre prezzi più bassi sui propri siti rispetto alla tariffa di Booking. O meglio impediva, visto che la clausola è stata vietata in Svizzera dalle Camere federali già nel 2022. E così ha fatto l’Europa. Ma l’azione collettiva chiede un risarcimento per gli anni precedenti.
L’iniziativa di HOTREC e la partecipazione svizzera
A lanciarla è stata la federazione europea del settore alberghiero HOTREC che mira a ottenere il rimborso di una buona parte delle commissioni versate dal 2004 al 2024 più interessi. Il termine per aderire scade alla fine di questo mese di luglio, e finora, come riferisce la Sonntagszeitung, in Svizzera poco meno di 400 strutture alberghiere vi hanno aderito. Secondo HotellerieSuisse, con commissioni che possono arrivare al 15%, una struttura paga in media 100’000 franchi all’anno a Booking.
La base per l’azione collettiva è una sentenza della Corte di giustizia europea, secondo la quale le clausole di parità limitano la concorrenza. Una sentenza che però secondo Booking è di natura generale, e non tocca direttamente la piattaforma. Rimane poi da capire quanto una sentenza europea potrebbe valere per la Svizzera. Ma l’obiettivo dell’azione - hanno fatto capire i promotori - è ottenere un accordo extragiudiziale.
RG 12.30 del 6.07.2025 Il servizio di Gianluca Olgiati
RSI Info 06.07.2025, 12:18
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