Economia e Finanza

Swisscom sposta parte dell’IT in Lettonia e Paesi Bassi

A Riga e Rotterdam una forza lavoro stimata dai media tra 1’000-1’400 unità - “Una piccola parte dell’organico”, sottolinea l’azienda che parla di una “continua ottimizzazione dei costi”

  • Un'ora fa
  • 44 minuti fa
01:23

Radiogiornale delle 12.30 del 24.09.2025: Il servizio di Paola Latorre su Swisscom

RSI Info 24.09.2025, 12:30

  • Keystone
Di: ATS/Spi 

Swisscom intende trasferire alcune attività di sviluppo informatico dalla Svizzera verso i Paesi Bassi e la Lettonia. Lo ha indicato mercoledì all’agenzia AWP la società di telecomunicazioni confermando notizie di stampa.

Stando all’Aargauer Zeitung e alle testate ad essa collegate in futuro a Rotterdam e a Riga lavoreranno tra i 1’000 e i 1’400 dipendenti, a fronte degli attuali 600-800. Il potenziamento avverrebbe principalmente a scapito della Svizzera. L’azienda non commenta tali cifre: secondo un portavoce il progetto sarà comunque gestito per quanto possibile attraverso la normale fluttuazione del personale, ovvero con pensionamenti e dimissioni volontarie.

Swisscom ritiene inoltre importante che la Svizzera sia e rimanga la sede centrale. Il numero di dipendenti nei centri informatici nei Paesi Bassi e in Lettonia corrisponde - “sia oggi che a medio termine” - a una piccola parte dell’organico, viene sottolineato. Nel complesso la società prevede che nel 2025 l’offerta di posti di lavoro nella Confederazione rimarrà pressoché stabile.

Il trasferimento dei posti di lavoro è motivato dalla “continua ottimizzazione dei costi”. Si tratta inoltre di trovare personale qualificato adeguato, ha osservato l’addetto stampa.

Il gigante blu lancia myAI, che sugli F-35 dice “meglio di no”

Swisscom ha lanciato myAI, un nuovo assistente basato sull’intelligenza artificiale (IA) che come punti di forza vuole avere la protezione dei dati, la trasparenza e un chiaro orientamento alle esigenze della popolazione svizzera.

Nel mondo del lavoro e nella vita privata, l’IA è sempre più presente, ma spesso i fornitori internazionali non si orientano alle esigenze locali, constata l’azienda di telecomunicazioni nel comunicato diffuso mercoledì. Swisscom garantisce invece che i dati degli utenti non vengono utilizzati per allenare modelli linguistici, per finalità di profilazione né ceduti a terzi.

Il nuovo chatbot, è una curiosità riportata da Keystone-ATS, interpellato a proposito del nuovo velivolo da combattimento per la Svizzera, ne sconsiglia l’acquisto. Alla domanda “La Svizzera fa bene a comprare gli F-35?”, l’assistente digitale parla di una questione “estremamente controversa”, che “presenta sia vantaggi che svantaggi significativi”. E dopo valutazione, risponde “probabilmente no, per questi motivi”: l’elenco comprende “la rottura della fiducia (il ‘prezzo fisso’ promesso si è rivelato falso)“, i “costi insostenibili (rischio di superare significativamente il budget)“, l’”opposizione popolare (maggioranza contraria ai costi aggiuntivi)“ e le “alternative esistenti (altri paesi - Spagna - hanno rinunciato)“.

Come possibili soluzioni vengono proposti una rinegoziazione del contratto, la riduzione del numero di aerei da acquistare, l’analisi di velivoli alternativi come il Rafale francese e un referendum popolare sui costi aggiuntivi.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare