I colloqui di lunedì sera tra il settore farmaceutico e il Consiglio federale non hanno prodotto una soluzione chiara per fare fronte ai dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump.
Il ministro dell’economia, Guy Parmelin, ha parlato di discussioni “costruttive” ma senza offrire suggerimenti concreti. “Abbiamo concordato di proseguire rapidamente questa discussione e di ripetere l’esercizio in un secondo tempo”, ha dichiarato Parmelin a Berna al termine di un tavolo che ha riunito i rappresentanti dell’industria farmaceutica, dei Cantoni e del Consiglio federale.
Nonostante le discussioni “positive”, Il capo del Dipartimento federale dell’economia (DFE) non ha nascosto le difficoltà che il settore deve affrontare: Donald Trump ha dato tempo all’industria fino alla fine di settembre per abbassare il prezzo dei farmaci svizzeri esportati, altrimenti i prodotti del settore, attualmente esenti da dazi doganali, rischiano di essere tassati.
Alla domanda su un possibile aumento del prezzo dei farmaci in Svizzera, la ministra della sanità Elisabeth Baume-Schneider ha risposto che il problema non è questo ma piuttosto come agire nel quadro della legge.

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