Sullo sfondo dei dazi USA, venti contrari continuano a soffiare sulle esportazioni elvetiche. Lo scorso mese, infatti, il volume complessivo ha fatto registrare su base mensile una flessione di un punto percentuale, attestandosi ad un valore di 22 miliardi di franchi.
Va rilevato che in termini reali si osserva invece un aumento del 2,4%. Ma questo è stato trainato essenzialmente da un crescita osservata nel comparto chimico e farmaceutico, per il quale le esportazioni si sono attestate a quasi 11,9 miliardi di franchi.
I dati sono stati diffusi oggi, giovedì, dall’Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini (UDSC). Se a incidere, sul piano geografico, sono state le esportazioni verso gli Stati Uniti (con un volume d’affari diminuito di un quinto), è in particolare l’orologeria ad aver accusato il colpo: le sue esportazioni, nel confronto mensile, hanno infatti subito una flessione dell’8,6% in termini nominali e del 2,2% in termini reali.
Anche il settore degli strumenti di precisione, che contribuisce all’export nella misura di circa 1,43 miliardi di franchi, ha risentito di un forte calo delle consegne all’estero: -4,3% in termini nominali e -5,8% in termini corretti in base all’andamento dei prezzi.

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