“Chi è stato rilasciato, sa che è libero grazie a Hamas”

Le condizioni di detenzione degli ostaggi e dei prigionieri sullo sfondo della guerra: le testimonianze raccolte e raccontate da un’inviata di Repubblica

  • 29 novembre 2023, 21:19
  • 29 novembre 2023, 22:16

SEIDISERA del 29.11.2023 - Le testimonianze raccolte da Francesca Caferri

RSI Info 29.11.2023, 19:57

  • Reuters
Di: SEIDISERA/LP

È il tema di questi ultimi giorni: la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri sullo sfondo della guerra tra Hamas e Israele. Una circostanza – realizzata grazie alla mediazione del Qatar – che rappresenta una svolta nello svolgimento del conflitto e che permette di indagare le condizioni di prigionia attuate dalle due fazioni, finora difficilmente perscrutabili.

Ad oggi Hamas ha liberato 85 ostaggi israeliani sulle circa 240 persone catturate durante l’attacco del 7 ottobre, mentre Israele ha rilasciato 180 prigionieri, per lo più reclusi in seguito allo scoppio della guerra.

Ma cosa sappiamo sullo stato della loro reclusione? SEIDISERA lo ha chiesto all’inviata di Repubblica Francesca Caferri, che dipinge un quadro di sofferenza e dolore.

Le storie sono molte, le condizioni differenti, ma in ognuna si rintraccia sempre la medesima costante: paura e terrore. Un terrore che non lascia gli ostaggi israeliani nemmeno dopo la prigionia. “Una ragazza non parla di ciò che ha vissuto, perché ha il terrore che vengano nuovamente a cercarla”, racconta Caferri. “L’hanno minacciata che se parlerà verranno, questa per ucciderla”. In condizioni simili vive pure una bambina di nove anni che, costretta sotto minaccia a sussurrare per due mesi, parla ancora sottovoce.

E se le condizioni psicologiche in cui versano gli ostaggi di Hamas non sono delle migliori, pure lo stato fisico inizia lentamente a deperire. La fornitura di cibo sta sempre più “scemando, peggiorando così le condizioni degli ostaggi, che negli ultimi giorni hanno mangiato meno”. Da quando sono state catturate, “alcune persone non sono mai state curate; molti hanno perso peso, altri hanno dormito su sedie e altri ancora sono stati in isolamento per più di dieci giorni”.

“I palestinesi liberati oggi sanno che escono grazie ad Hamas”

Dall’altra parte, anche lo Stato ebraico sta liberando i prigionieri e lentamente si fanno più chiari i motivi della detenzione e del loro rilascio. “Bisogna dire che dal 7 ottobre sono centinaia, se non migliaia, i palestinesi arrestati: la maggior parte di loro erano in detenzione amministrativa, una fase in cui le accuse non erano ancora state formalizzate”, spiega l’inviata.

Ma vi sono anche altri casi. “Una signora con cui ho parlato scontava otto anni di prigionia ed è stata rilasciata praticamente a ridosso della fine della pena: si ha la sensazione che Israele stia scegliendo di far uscire i prigionieri meno dannosi”.

La liberazione dei prigionieri, dichiara Caferri, corrobora la gratitudine dei palestinesi verso l’organizzazione che controlla Gaza: “Le persone che oggi escono sanno che escono grazie ad Hamas”.

La maggior parte dei detenuti rilasciati da Israele sono minorenni o donne. I minori sono “per lo più arrestati per aver tirato o per aver tentato di tirare pietre contro i soldati, mentre molte donne sono state accusate di aver accoltellato o tentato di accoltellare degli israeliani”.

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