“L’Iran potrebbe intensificare la lotta contro Israele”

Il presidente statunitense Donald Trump si è fatto coinvolgere nella guerra del premier israeliano Benjamin Netanyahu contro l’Iran “dopo aver visto che gli attacchi israliani stavano raccogliendo importanti successi”.

È quanto afferma Riccardo Alcaro, esperto di programma nucleare iraniano all’Istituto affari internazionali di Roma, interpellato domenica nell’ambito di un’edizione speciale del Telegiornale RSI sui bombardamenti statunitensi avvenuti nella notte su tre siti nucleari iraniani. “Trump – continua l’esperto – ha voluto ‘saltare sul carro dei vincitori’ e appropriarsi di quella che sembrava ‘una grande vittoria’”.

Ora cosa succederà? Gli scenari possibili sono molti, ma è difficile prevedere quale si realizzerà, sottolinea Alcaro. “Dal momento che l’intervento statunitense era stato annunciato all’Iran ed è stato definito come un attacco unico, l’Iran potrebbe decidere di non attaccare personale militare statunitense nel Medio Oriente, ma di intensificare la sua lotta contro Israele”. E questo “mantenendo totale opacità sul programma nucleare”.

Sul fronte statunitense, Alcaro rileva che negli scorsi giorni la retorica “è diventata più belligerante, con l’amministrazione che ha modificato la lettura dell’intelligence in relazione al programma nucleare iraniano”. Una lettura che si è avvicinata a quella israeliana, secondo cui l’Iran era prossima alla realizzazione di un ordigno atomico. “Con l’attacco, Trump ha ora alzato l’asticella, parlando non soltanto del programma nucleare ma anche di ostilità del regime iraniano”.