Intervista

“La fame nei bambini più piccoli lascia segni indelebili”

Da Gaza la testimonianza di Giorgio Monti, coordinatore medico di Emergency, che a 60 minuti cerca di raccontare l’indicibile: “Ho finito gli aggettivi”

  • Oggi, 06:19
  • 2 ore fa
1:19:21

Gaza dall’interno, sguardo dalla Svizzera, e Israele?

60 minuti 22.09.2025, 20:45

  • Keystone
Di: 60 minuti-Reto Ceschi/Spi 

“La mia giornata è cominciata di notte, ci sono stati bombardamenti importanti. Io abito a una decina di chilometri a sud della città di Gaza, ma anche qui si sentivano forti esplosioni”. In diretta da Khan Younis, il medico di Emergency Giorgio Monti ha portato la sua testimonianza a 60 minuti sulla situazione nella Striscia di Gaza. Assieme ad altri 5-6 medici internazionali, il medico d’urgenza italiano lavora con una quarantina di professionisti locali. Questo lunedì ha faticato a raggiungere la clinica a causa della strada piena di profughi in fuga.

GiorgioMonti.jpg

Il medico coordinatore di Emergency, Giorgio Monti

  • RSI

Intervistato da Reto Ceschi, il medico di Emergency racconta di aver “finito gli aggettivi” per descrivere la situazione. “Ho visto molte guerre e fatto molte missioni in aree di guerra, ma questa devastazione non l’avevo mai vista. Per cui sono arrivato immediatamente ai superlativi e sono arrivato subito a sentirmi dire: questa è la catastrofe, è un’apocalisse”.  E questo, sottolinea, “era un anno fa. In un anno di bombardamenti, di carestia, di fame, di lutti, le cose sono peggiorate, ma non ho le parole per spiegarlo e faccio fatica a raccontarlo anche agli amici quando mi chiedono com’è la situazione. Noi vogliamo essere qui anche per quello. Credo che sia importante che si possa vedere, si possa provare a riportare qualcosa. Lo fate voi e vi ringrazio per questo. È importante mostrare che c’è un’altra umanità che tiene ai valori importanti, che non sono quelli della guerra”.

A Gaza si muore in tanti modi, anche di fame. “La fame è un’arma - afferma il medico -. Qui è usata come un’arma ed è terribile. Perché la fame uccide lentamente, perché è inesorabile. Perché anche quando non uccide, soprattutto nei bambini più piccoli, lascia dei segni indelebili. I bambini che hanno sofferto nei primi due anni di vita di malnutrizione grave, che non è semplicemente una carenza di cibo ma una malattia, non recuperano mai la stessa prestanza fisica, ma neppure la stessa capacità mentale. I bimbi che ne hanno sofferto avranno meno opportunità intellettuali e fisiche. Quindi è veramente un’ingiustizia nell’ingiustizia e una violenza incommensurabile”.

Trattare questa malattia, perché di questo si tratta, non è facile, “neanche da spiegare ai medici gazawi che non l’avevano mai affrontata e faticavano anche a riconoscerla”. Il lavoro sul campo avviene in collaborazione con l’UNICEF: “Diamo cibo terapeutico, integratori alimentari, seguiamo i bambini, ma anche le donne in gravidanza e in allattamento, che ovviamente con la carenza di cibo non hanno latte a sufficienza per i loro pargoletti. Quindi è uno sforzo continuo di attenzione e di sensibilizzazione. Diciamo portateli qui. Abbiamo i biscotti fortificati, del cibo terapeutico. Proviamo premurosamente ad andarli a cercare, quando non sono loro a cercare noi”.

In questa situazione di stress estremo, reggere non è facile. “Emergency - spiega a 60 minuti il medico italiano - ha scelto persone esperte e abituate a missioni sotto stress. Eppure è una sfida tutti i giorni. È una sfida che affrontiamo però cercando di essere molto consapevoli, cercando di sapere che abbiamo un limite anche noi, che dobbiamo riconoscerlo e dobbiamo accettarlo. Ci aiutiamo, fra di noi, prendendoci un po’ in giro, scherzando. Io, per esempio, scarico la tensione correndo su e giù per le scale o saltando la corda sul tetto. Qualcun altro canta. Soprattutto cerchiamo di non avere grandi aspettative perché la disillusione è ancora più difficile poi da sopportare. Sentire il sostegno della gente è una bella spinta. Ci fa bene”.

01:53

Nuovi attacchi contro Gaza City

Telegiornale 20.09.2025, 20:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare