Reportage

Afghanistan, ritorno a Kabul

Viaggio della RSI nel Paese, a quattro anni dalla presa del potere da parte dei talebani

  • Oggi, 05:53
  • 2 ore fa
18:20

Afghanistan, ritorno a Kabul

Falò 02.09.2025, 21:00

  • RSI/Emiliano Bos
Di: Emiliano Bos, inviato RSI in Afghanistan

Le imprenditrici-clandestine prendono appunti con cura sotto la luce algida di un neon freddo in questo scantinato. Siamo al piano interrato di un piccolo edificio in un quartiere di Kabul che non possiamo nominare. Una docente spiega le tecniche di marketing a queste giovani donne, mentre all’esterno dell’edificio si ferma un’auto con a bordo due talebani che rivolgono domande un po’ intimidatorie.

I barbuti dell’Emirato Islamico tollerano ma non apprezzano affatto queste opportunità di formazione rivolte a chi promuove l’imprenditoria femminile, con donne titolari di imprese e attività commerciali. “Siamo costretti a usare questi spazi nascosti per tutelare la sicurezza di una quindicina di donne che frequenta i nostri corsi” racconta alla RSI Neelab Popal, direttrice del “Women Organization for movement of education nationwide”, un’organizzazione locale sostenuta anche dalla Svizzera.

2 - KABUL - Imprenditrici che frequentano corsi di formazioni segreti in uno scantinato © foto E.Bos.jpg

Imprenditrici che frequentano corsi di formazioni segreti in uno scantinato

  • RSI/Emiliano Bos

Donne senza diritti né futuro

Fosse per il regime, le chiuderebbero a chiave in questo scantinato e le cancellerebbero volentieri dalla mappa demografica di un Afghanistan sospeso tra un passato di guerre infinite e un presente di diritti tuttora persistentemente negati.

È qui che la RSI è ritornata quattro anni dopo la presa di potere dei talebani, con la fuga precipitosa e umiliante degli americani e della missione internazionale che nell’agosto del 2021 ha posto fine a decenni di presenza ininterrotta.

Malgrado la sicurezza sembrerebbe oggettivamente migliorata almeno a Kabul e in parte dell’Afghanistan, il regime continua comunque a esercitare uno stretto controllo soprattutto sulla componente femminile della società. Per le ragazze sopra i 12 anni e le donne, restano tuttora in gran parte inaccessibili istruzione e accesso al mondo del lavoro.

3 - ISLAM QALA - il valico di frontiera tra Afghanistan e Iran © foto E.Bos.jpg

ISLAM QALA - il valico di frontiera tra Afghanistan e Iran

  • RSI/Emiliano Bos

Più sicurezza, forse, ma resta la paura

Le apparenze sembrano ingannare: nella capitale vediamo pochi burqa, molte donne circolano anche sole lungo il Quai Markaz, tra bancarelle traboccanti di uva dagli acini gonfi e cumuli di enormi angurie verdi sotto gli stalli dei venditori di strada. Eppure vivono in un clima di paura. Come conferma il titolare di un piccolo negozio sulla strada che conduce verso Bamyan. Per timore dei talebani chiede di rimanere anonimo: ci racconta di sua figlia, una giovane insegnante di Kabul che ora teme per la propria sicurezza. “Negli ultimi giorni i talebani stanno catturando le ragazze da sole per strada. Mia figlia è preoccupata, teme di essere fermata anche lei. La nostra non è una vita normale: non possiamo parlare di politica, di scuole... di niente. Dobbiamo solo stare zitti, lavorare, andare a casa e mangiare”.

4 - rifugiati afghani deportati e respinti dall'Iran verso l'Afghanistan © foto E.Bos.jpg

Rifugiati afghani deportati e respinti dall'Iran verso l'Afghanistan

  • RSI/Emiliano Bos

Due milioni di afgani in arrivo da Iran e Pakistan

Su una società schiacciata dalle limitazioni imposte dall’Emirato Islamico e con un’economia a pezzi, pesano anche gli arrivi di quasi due milioni di afghani cacciati da Pakistan e Iran in questi mesi. Le autorità di Tehran ne hanno deportati quasi un milione e mezzo alla frontiera sabbiosa di Islam Qala, due ore d’auto da Herat. “Gli iraniani mi hanno picchiato e costretto a lasciare la mia casa senza nemmeno ottenere il deposito del mio affitto, non ho più nulla” racconta concitato e con le lacrime agli occhi Nazom Haddin, 85 anni, una lunga barba bianca, appena arrivato al posto di confine tra Afghanistan e Iran. Raggiungiamo questa località lungo l’antica via della seta insieme all’Alto Commissario ONU per i rifugiati Filippo Grandi, venuto di persona a verificare la situazione (la RSI è stata l’unico media al suo seguito).

5 - Nazom Haddin, un rifugiato afgano 85enne residente a Tehran, deportato in Afghanistan © foto E.Bos.jpg

Nazom Haddin, un rifugiato afgano 85enne residente a Tehran, deportato in Afghanistan

  • RSI/Emiliano Bos

“L’Afghanistan ha un grande capitale umano: gli afgani sono gente straordinaria, resistenti, forti, con poco aiuto possono fare molto. Bisogna continuare a incoraggiare il regime talebano nella giusta direzione in termini di certe politiche e certi diritti. Ma allo stesso tempo – sostiene Grandi - non dobbiamo abbandonare l’Afghanistan, soprattutto in questo momento di crisi”.

6 - KABUL - Il centro di riabilitazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa © foto E.Bos.jpg

Il centro di riabilitazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa

  • RSI Emiliano Bos

Ahmed e la resilienza

Una crisi che si allarga anche ai confini con il Pakistan: dallo stradone asfaltato di Jalalabad Road, alla periferia di Kabul, è arrivato anche Ahmed Mosa con la moglie e i tre figli. Sullo sfondo, montagne color caramello in direzione del Kyber Pass disegnano la trama orografica di un paese dove la geografia s’intreccia con la storia. Di fronte a una bottega di ragazzi-meccanici che riparano pneumatici e auto piuttosto scassate, incontriamo Ahmed al centro di prima accoglienza dell’Unhcr. “Sono nato e cresciuto in Pakistan, ma lì non si poteva più stare”, ci spiega durante la procedura di registrazione come rifugiato. Torna nel suo paese senza quasi conoscerne la lingua: “Ho studiato il Darì on-line, sono pronto alle nuove sfide. Non conosco nemmeno Kabul, ma adesso sarà la mia città”. Accenna un sorriso, che non nasconde però l’incertezza per un futuro carico di incognite.

7 - KABUL I rifugiati afgani in arrivo dal Pakistan seguono lezioni sul rischio mine al Centro dell'UNHCR © foto E.Bos.jpg

Kabul, i rifugiati afgani in arrivo dal Pakistan seguono lezioni sul rischio mine al Centro dell'UNHCR

  • RSI/Emiliano Bos

L'Afghanistan, quattro anni dopo il ritorno dei talebani

Fotografie di Emiliano Bos

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