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Al lavoro senza paga negli Stati Uniti dello shutdown

I controllori di volo sono tra le decine di migliaia di dipendenti federali obbligati a lavorare, ma senza salario. La storia di Jack, papà single con figlia a carico

  • Ieri, 19:24
  • Un'ora fa
05:11

SEIDISERA del 01.11.2025 - Al lavoro senza paga negli USA dello shutdown - Il reportage di Andrea Vosti

RSI Info 01.11.2025, 19:51

  • Andrea Vosti RSI
Di: Andrea Vosti, corrispondente da Washington

Jack Criss ha 40 anni e da sedici fa il controllore di volo. Da circa un anno e mezzo Jack lavora presso la Joint Base Andrews, la base aerea che ospita l’Air Force One. Da un mese, come altri 14’000 colleghi, continua a presentarsi al lavoro tutte le mattine ma non riceve più lo stipendio. La sua è, infatti, considerata un’attività essenziale, in un Paese che registra ogni giorno oltre 45’000 voli.

“Il mio compito è quello di assicurare la separazione minima tra gli aeroplani in volo”, spiega Jack ai microfoni di SEIDISERA della RSI. “In parole povere, evitare che due aeroplani entrino in collisione”.

A causa dello shutdown, il sistema del traporto aereo statunitense è sotto pressione: migliaia di voli ogni giorno vengono cancellati o partono in ritardo, a causa della penuria di controllori di volo e di addetti ai controlli di sicurezza. Pur di non lavorare gratis, moltissimi si sono messi in malattia. Una situazione seria, tanto che il vicepresidente JD Vance ha prefigurato uno scenario catastrofico se il blocco delle attività governative dovesse proseguire fino alla festa del Ringraziamento, quando milioni di americani si mettono in viaggio.

USA controllori volo torre controllo
  • Keystone

“Come fai a rimanere concentrato sul traffico aereo, quando la tua testa è altrove, quando la tua priorità è come riuscire a provvedere alla tua famiglia?”, dice Jack. “Facciamo i controllori di volo ma questa situazione è fuori dal nostro controllo. E le bollette non si pagano da sole”.

Jack è un papà single, con una figlia quindicenne che frequenta un liceo privato. Per pagare la retta scolastica e far trovare sempre del cibo in tavola, ha dovuto trovarsi un secondo lavoro: finito il turno sulla torre di controllo, consegna per alcune ore pasti a domicilio per la piattaforma “Doordash”, gigante del cibo online.

Jack e Jaci

Jack Criss e la figlia Jaci

  • Andrea Vosti

“La paga con Doordash non è paragonabile a quella di un controllore di volo. Ma almeno sai quanto e quando i soldi arriveranno sul conto”, spiega Jack che a causa dello stress e dell’incertezza ha cominciato ad avere disturbi del sonno e a interrogarsi sul suo futuro professionale. “Nessuno di noi vuole avere sulla coscienza lo scontro fra due aerei… Noi controllori siamo persone toste, siamo abituati a prendere decisioni importanti sotto pressione. Ma restiamo comunque prima di tutto degli esseri umani, con le nostre fragilità”.

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