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Amnesty International punta il dito contro Hamas

La popolazione della Striscia di Gaza, negli ultimi due mesi, è vittima anche di minacce da parte del gruppo islamico

  • 28 maggio, 12:02
  • 28 maggio, 13:27
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Gaza: la sofferenza della popolazione tra le macerie

  • Keystone
Di: Chiara Savi-Radiogiornale/RSI Info 

Nella Striscia di Gaza, negli ultimi due mesi, la popolazione civile è anche vittima di minacce da parte di Hamas. Lo rivela un’indagine condotta da Amnesty International.

In particolare l’indagine afferma che negli ultimi due mesi, i servizi di sicurezza di Hamas nella Striscia hanno intimidito e brutalmente interrogato chi ha protestato in forma pacifica contro le condizioni di vita inaccettabili causate dell’offensiva israeliana, con l’intento di far sapere al gruppo islamico il proprio malcontento.

Le manifestazioni ci sono state, con alcune centinaia di partecipanti. Anzi, Amnesty avanza l’ipotesi di migliaia di partecipanti. Comunque si tratta di forme di protesta con cartelli e slogan per criticare le autorità di Gaza, chiedendo al movimento islamico di mettere fine al conflitto. E alcuni manifestanti hanno anche invocato la fine del Governo di Hamas. Queste forme di protesta si sono viste a Beit Lahia, nel campo profughi di Jabalia, a Shuja’iyya e a Khan Younis.

L’ONG internazionale è riuscita a raccogliere una dozzina di testimonianze di chi poi è stato convocato dal gruppo islamico per dare spiegazioni. Un uomo - per esempio - ha raccontato di essere stato convocato, dopo aver preso parte ad una protesta, per un interrogatorio da membri dei servizi di sicurezza di Hamas e si è ritrovato con diverse altre persone in un centro di detenzione improvvisato dove è stato picchiato sulla schiena e al collo con bastoni di legno. Ora è accusato di essere un traditore ed un collaboratore di Israele.

Pestaggi, colpi di bastone, minacce di arresto, accuse di essere un collaboratore di Israele o anche dell’ANP (Autorità nazionale palestinese, legata al Fatah, il partito rivale di Hamas, con sede a Ramallah, in Cisgiordania). Chi ha testimoniato afferma di aver voluto semplicemente esprimere il proprio stato d’animo per una situazione non più sostenibile.

Amnesty international ricorda ad Hamas che deve rispettare il diritto di riunione pacifica e la libertà di espressione, anche nel contesto attuale. Va infine ricordato che da quando è al potere nella Striscia, dal 2007, il movimento islamico ha ristretto la libertà di associazione e riunione pacifica, arrestando e torturando regolarmente i dissidenti.

Radiogiornale 12.30 del 28.05.2025

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