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Bondi Beach, sparatoria “ispirata dal gruppo Stato Islamico”

Lo ha dichiarato martedì il commissario federale di polizia australiana Krissy Barrett - L’attentatore di Sydney si risveglia dal coma - Donazioni di sangue da record

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Il dolore per le vittime dell'attacco di Bondi Beach
55:00

Notiziario

Notiziario 16.12.2025, 06:00

  • AP Photo/Mark Baker
Di: ATS/ANSA/AP/joe.p. 

La sparatoria in cui 15 persone sono state uccise durante la celebrazione ebraica di Hanukkah sulla spiaggia di Bondi a Sydney è stata “un attacco terroristico ispirato dallo Stato Islamico”. Lo ha dichiarato martedì il commissario federale di polizia australiana Krissy Barrett.

I sospetti sono padre e figlio di 50 e 24 anni, hanno riferito le autorità. L’uomo più anziano, identificato dalle autorità statali come Sajid Akram, è stato ucciso. Suo figlio è ricoverato in ospedale e si è svegliato dal coma.

Anthony Albanese durante la conferenza stampa

Anthony Albanese durante la conferenza stampa

  • EPA/STEVEN MARKHAM

La conferenza stampa di martedì, tenuta sia da leader politici che da forze dell’ordine, è stata la prima occasione durante la quale è stata confermata l’ideologia che ha spinto i due sospetti. Il primo ministro Anthony Albanese ha affermato che le dichiarazioni si basano su prove raccolte, tra cui “la presenza di bandiere dello Stato Islamico nel veicolo sequestrato”.

Ci sono ancora 25 persone ricoverate dopo il massacro di domenica, 10 delle quali in condizioni critiche. Tre sono pazienti in un ospedale pediatrico. Tra loro c’è anche Ahmed al Ahmed, ripreso in un video mentre affrontava e disarmava uno degli aggressori, puntandogli contro l’arma e per poi posarla a terra.

Le vittime hanno età comprese tra i 10 e gli 87 anni e stavano partecipando ad un evento di Hanukkah sulla spiaggia più famosa d’Australia quando sono partiti gli spari.

Accertata la presenza di bandiere dello Stato Islamico nel veicolo sequestrato

Anthony Albanese, primo ministro Australia

Albanese e i leader di alcuni stati australiani hanno promesso di inasprire le già severe leggi sulle armi del Paese, in quella che sarebbe la riforma più ampia dai tempi della strage di Port Arthur, in Tasmania, nel 1996, quando un uomo armato uccise 35 persone. Da allora le sparatorie di massa in Australia sono state rare. Albanese ha poi annunciato dei piani per limitare ulteriormente l’accesso alle armi, anche perché è emerso che Sajid Akram aveva accumulato legalmente un arsenale di sei armi.

“I presunti assassini, spietati nel modo in cui avrebbero coordinato l’attacco, sembrano non aver avuto alcun riguardo per l’età o la condizione delle vittime”, ha detto Barrett. “Sembra che i presunti killer fossero interessati solo ad uccidere il più persone possibile”.

Confermato il viaggio nelle Filippine

I sospetti hanno viaggiato nelle Filippine il mese scorso, ha dichiarato Mal Lanyon, commissario di polizia dello stato del Nuovo Galles del Sud. Le ragioni del viaggio e le località visitate saranno oggetto di indagine, ha aggiunto Lanyon. Ha anche confermato che il veicolo rimosso dalla scena, registrato a nome del sospetto più giovane, conteneva ordigni esplosivi improvvisati. “E confermo inoltre che conteneva due bandiere dell’IS fatte in casa”, ha aggiunto.

Una cerimonia in memoria delle vittime a Bondi Beach

Una cerimonia in memoria delle vittime a Bondi Beach

  • AP Photo/Mark Baker

L’Ufficio Immigrazione delle Filippine ha confermato martedì che Sajid Akram ha viaggiato nel paese dal 1° al 28 novembre insieme a Naveed Akram, 24 anni, indicando la città di Davao come destinazione finale. Le autorità australiane non hanno reso noto il nome del sospetto più giovane.

Gruppi di militanti separatisti musulmani, tra cui Abu Sayyaf nel sud delle Filippine, in passato hanno espresso sostegno allo Stato Islamico e ospitato piccoli numeri di combattenti stranieri provenienti dall’Asia, dal Medio Oriente e dall’Europa.

Decenni di offensive militari, tuttavia, hanno indebolito notevolmente Abu Sayyaf e altri gruppi armati simili, e funzionari militari e di polizia filippini affermano che non vi sono recenti indicazioni della presenza di militanti stranieri nel sud del Paese.

In precedenza, Albanese ha fatto visita ad al Ahmed in ospedale. Il primo ministro ha detto che il fruttivendolo 42enne, nato in Siria, dovrà sottoporsi a un nuovo intervento chirurgico mercoledì per ferite da arma da fuoco alla spalla sinistra e alla parte superiore del corpo. “È stato un grande onore incontrare Ahmed al Ahmed. È un vero eroe australiano”, ha dichiarato Albanese ai giornalisti dopo un incontro di 30 minuti con lui e i suoi genitori. “Siamo un Paese coraggioso. Ahmed al Ahmed rappresenta il meglio del nostro Paese. Non permetteremo che questo Paese venga diviso. È ciò che i terroristi vogliono. Noi ci uniremo. Ci abbracceremo e supereremo questa prova”, ha aggiunto Albanese.

Anche i bagnini con la maglietta blu di Bondi Beach hanno ricevuto degli elogi per le loro azioni durante la sparatoria. Un bagnino di turno, identificato dall’account Instagram dell’organizzazione come Rory Davey, ha effettuato un salvataggio in mare durante la sparatoria, dopo che persone si erano gettate in acqua completamente vestite. Un altro bagnino, Jackson Doolan, ha pubblicato sui social una foto scattata mentre correva a piedi nudi, con un kit di pronto soccorso in mano, dalla spiaggia di Tamarama, a un miglio di distanza, verso Bondi, mentre il massacro era ancora in corso.

L’ambasciatore israeliano in Australia Amir Maimon ha visitato martedì il luogo della carneficina ed è stato accolto dai leader ebrei. “Non sono sicuro che il mio vocabolario sia abbastanza ricco per esprimere ciò che provo. Il mio cuore è a pezzi perché la comunità ebraica, gli australiani di fede ebraica, la comunità ebraica è anche la mia comunità”, ha detto Maimon.

John Howard a Bondi

John Howard a Bondi

  • AP Photo/Mark Baker

Migliaia di persone hanno visitato Bondi da ogni parte della società dopo la tragedia per rendere omaggio e deporre fiori in un memoriale improvvisato. Uno dei visitatori di martedì è stato l’ex primo ministro John Howard, responsabile della riforma delle leggi sulle armi del 1996 e del programma di riacquisto delle armi vietate.

Donatori di sangue a Town Hall a Sydney

Donatori di sangue a Town Hall a Sydney

  • EPA/DAN HIMBRECHTS

Dopo la sparatoria, un numero record di australiani si è registrato per donare sangue. Solo lunedì sono stati prenotati quasi 50’000 appuntamenti, più del doppio del precedente record, ha riferito all’Associated Press l’organizzazione nazionale per le donazioni Lifeblood. Quasi 1’300 persone si sono registrate per donare per la prima volta. Presso la sede di Lifeblood a Bondi non c’erano appuntamenti disponibili prima del 31 dicembre, secondo il sito web dell’organizzazione. In totale, lunedì sono state effettuate 7’810 donazioni di sangue, plasma e piastrine in tutto il Paese, ha detto la portavoce Cath Stone.

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