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Brasile, tentato attacco alla Corte suprema

L’attentatore - che ha agito da solo - ha lanciato ordigni e si è fatto saltare in aria

  • 14 novembre, 08:11
  • 14 novembre, 13:50
00:31

Notiziario 06.00 del 14.11.2024

RSI Info 14.11.2024, 07:59

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Di: ATS/AFP/ANSA/Swing 

In Brasile ci sono state due esplosioni nella serata di ieri, mercoledì, eri sera vicino agli edifici della Corte Suprema e del Parlamento nella capitale Brasilia. Un uomo, dopo aver fatto scoppiare un’auto nel parcheggio, ha lanciato dell’esplosivo contro il tribunale, facendosi poi saltare in aria. Il presunto attentatore suicida, secondo quanto riportato dai media locali, avrebbe agito da solo e alcuni anni fa si si sarebbe candidato alle elezioni municipali per il Partito Liberale dell’ex presidente Bolsonaro.

Secondo le prime informazioni l’autore delle esplosioni è un 59enne, Francisco Wanderley Luiz, che da mesi aveva lasciato la città di Rio do Sul, nello Stato di Santa Catarina (nel sud del Brasile), dopo problemi familiari e personali.

La polizia federale ha annunciato di aver aperto un’indagine sugli “attacchi”, senza fornire ulteriori dettagli. L’uomo è stato trovato morto dopo le due esplosioni vicino all’Alta Corte, nel frattempo evacuata. La Corte Suprema si trova nella Piazza dei Tre Poteri, di fronte al palazzo presidenziale e al Parlamento. Il presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva non si trovava al palazzo presidenziale al momento delle esplosioni, ha dichiarato un portavoce presidenziale.

Nuove esplosioni anche oggi, giovedì

Nell’odierna giornata di giovedì, secondo una troupe dell’emittente televisiva CNN Brasile, sono state udite nuove esplosioni nella zona dei della Piazza. L’informazione è stata confermata anche dai vigili del fuoco. E in una nota, la polizia militare afferma che gli esplosivi vengono disattivati “uno ad uno”, anche se al momento non è possibile quantificarne il numero. Il maggiore Raphael Broocke, portavoce della Polizia militare del Distretto federale, ha dichiarato che altri ordigni esplosivi sono stati trovati in casa dell’attentatore, a Ceilandia, a trenta chilometri dal luogo delle esplosioni.

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