Lo scandalo della carne di cavallo spacciata come manzo arriva nell'aula del tribunale correzionale di Parigi. Alla sbarra - sei anni dopo che sugli scaffali dei negozi di mezza Europa finirono prodotti che avrebbero dovuto contenere il 100% di carne bovina e non equina - ci sono quattro persone, sospettate di essere all’origine della truffa. Tra loro due ex dirigenti dell’azienda francese Spanghero attiva nella trasformazione, nella distribuzione (tramite altre società) e nella vendita in proprio di carne e due intermediari olandesi (uno operante a Cipro).
Lo scandalo alimentare (ma non sanitario) ebbe un’ampiezza internazionale e scoppiò dapprima in Gran Bretagna, quando alcuni consumatori si accorsero che le lasagne “puro manzo” che avevano acquistato in realtà contenevano fino al 100% di carne equina. I piatti congelati o i preparati a base di carne venduti a milioni (l’inchiesta ipotizzò che la truffa riguardasse circa 4,5 milioni di prodotti alimentari che furono ritirati dalla vendita con conseguente danno economico per famosi marchi di alimentari) nei negozi di 13 Paesi europei risultarono “taroccati” nel senso che al posto del manzo veniva utilizzata la molto meno costosa carne equina.
Le indagini successive permisero di portare alla luce un complesso e ben poco trasparente sistema che riguardava i circuiti di approvvigionamento, la provenienza degli animali, la trasformazione e la distribuzione dei prodotti. I quattro avevano approfittato della scarsità di controlli da parte delle autorità francesi e si accusano a vicenda di essere all’origine della truffa, operata dai due olandesi, secondo gli inquirenti, con la complicità della Spanghero.
AFP/Swing