Il furto di gioielli al Louvre potrebbe essere stato eseguito da piccoli criminali piuttosto che da professionisti del mondo del crimine organizzato. Un uomo di 37 anni e una donna di 38, incriminati sabato, sono una coppia con figli. Entrambi negano ogni coinvolgimento.
La procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, ha dichiarato a France Info che i profili dei sospettati “non corrispondono a quelli generalmente associati ai vertici della criminalità organizzata”, sottolineando che i profili delle quattro persone finora arrestate - inclusa la fidanzata di uno dei sospetti ladri - non sono tipici di professionisti del crimine organizzato capaci di eseguire operazioni complesse. “Queste sono chiaramente persone del posto. Vivono tutti più o meno in Seine-Saint-Denis”, ha detto, riferendosi a un’area a basso reddito a nord di Parigi.
Il ministro dell’Interno francese Laurent Nunez ha detto al quotidiano francese Le Parisien che crede che l’unico sospetto ancora in fuga sia probabilmente l’organizzatore del colpo.
I media francesi hanno ipotizzato che i rapinatori siano dilettanti, poiché hanno lasciato cadere il più prezioso dei gioielli - la corona dell’Imperatrice Eugenia, fatta d’oro, smeraldi e diamanti - durante la fuga, hanno lasciato attrezzi, un guanto e altri oggetti sulla scena e non sono riusciti a dare fuoco al camion dei traslochi prima di fuggire.
Una settimana dopo il raid, la polizia ha arrestato due uomini sospettati di essere quelli che sono entrati nel Louvre - un algerino di 34 anni che vive in Francia dal 2010 e che è stato fermato dalla polizia mentre cercava di imbarcarsi su un volo per l’Algeria, e un 39enne già sotto sorveglianza giudiziaria per furto aggravato. Entrambi hanno “parzialmente ammesso” il loro coinvolgimento, ha detto Beccuau la scorsa settimana. Altri due sospetti, un uomo di 37 anni e una donna di 38, sono stati arrestati il 29 ottobre e accusati sabato. L’uomo, che ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni, è accusato di furto aggravato in banda organizzata e associazione a delinquere, mentre la donna è indagata per complicità negli stessi reati. In lacrime davanti al tribunale di Parigi ieri, la donna ha detto di temere per sé e per i propri figli.
La coppia è stata arrestata dopo che tracce del loro DNA sono state trovate nel cestello elevatore utilizzato durante il colpo. Beccuau ha parlato di “prove genetiche significative” che collegano l’uomo al furto; tracce della donna, ha precisato, potrebbero essere state trasferite per contatto indiretto con una persona o un oggetto. “Tutto questo dovrà essere ulteriormente verificato”, ha aggiunto la procuratrice.
La password del sistema di sicurezza del Louvre? Era “Louvre”
Intanto a facilitare la rapina da quasi 90 milioni di euro sono state le falle nella sicurezza, ammesse dalla ministra della Cultura, Rachida Dati. Un quadro confermato da documenti del 2014, ottenuti da Libération: svelano che la password per accedere al server della videosorveglianza del museo fosse decisamente facile da indovinare: era la parola “LOUVRE”.
Un rapporto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica concludeva, dieci anni fa: “Chi controlla la rete del Louvre può rendere più facile il furto di opere d’arte”. Grande imbarazzo, dunque, per i vertici del museo.
Nel frattempo la caccia al tesoro prosegue. A due settimane da quando i rapinatori si sono introdotti nella galleria Apollo, in pieno giorno, con un montacarichi e sono poi fuggiti in motorino con i gioielli della corona, ancora non c’è traccia della refurtiva.

Francia: nuovi arresti per il furto al Louvre
Telegiornale 30.10.2025, 20:00









