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Croazia in piazza contro l’estrema destra

In quattro città migliaia di manifestanti hanno denunciato la deriva nazionalista e le tensioni etniche nel Paese, dopo diverse azioni mirate contro la minoranza serba

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I raduni, tenuti in quattro grandi città croate, sono stati denominati "Uniti contro il fascismo"
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RG 12.30 del 01.12.2025 La corrispondenza di Giovanni Vale

RSI Info 01.12.2025, 13:24

Di: Radiogiornale - Giovanni Vale/Giaco 

Domenica in Croazia migliaia di persone hanno partecipato a manifestazioni contro l’estrema destra, accusata di alimentare tensioni etniche con azioni mirate nei confronti della minoranza serba del Paese.

In quattro grandi città croate (tra cui Zagabria), si sono svolti raduni denominati “Uniti contro il fascismo”. I manifestanti hanno intonato cori come “Siamo tutti antifascisti”, denunciando l’uso di simboli filofascisti e chiedendo alle autorità di fermare i gruppi radicali, accusati di diffondere paura e divisioni. In alcune città, contro-manifestanti vestiti di nero e incappucciati hanno lanciato petardi e vernice rossa contro i cortei.

Negli ultimi mesi la Croazia è entrata in una preoccupante spirale nazionalista. Dopo le elezioni parlamentari, il principale partito di centrodestra non ha ottenuto la maggioranza assoluta e il premier conservatore Andrej Plenković ha formato il suo terzo governo grazie all’alleanza con il movimento patriottico di estrema destra. In cambio del sostegno, quest’ultimo ha chiesto l’esclusione dall’esecutivo dei rappresentanti della minoranza serba.

Da quel momento, la retorica nazionalista è aumentata: quest’estate, a Zagabria, diversi membri del governo hanno partecipato al concerto del cantante nazionalista Marko Perković Thompson. Alcuni di loro hanno ammesso di aver gridato slogan degli Ustasha, gli alleati dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Nelle ultime settimane, inoltre, si sono moltiplicati gli attacchi contro eventi sociali e culturali serbi.

Il premier Plenković ha respinto le accuse, sostenendo che l’opposizione di sinistra sta esagerando il problema per dividere la società. Gli episodi recenti hanno tuttavia riacceso il timore di nuove violenze etniche, a trent’anni dalla guerra serbo-croata.

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