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Dazi sui farmaci: allarme per le catene di approvvigionamento

Interpharma: Spostare tutto negli USA? “Una fabbrica non nasce in un giorno” - Possibili strozzature nella produzione e nella fornitura - Anche ricerca e sviluppo a rischio

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Dazi USA del 100% sul settore farmaceutico

SEIDISERA 26.09.2025, 18:00

  • Keystone
Di: Seidisera/Monica Fornasier/LP 

“L’annuncio di Trump è una delusione”. Il direttore generale di Interpharma, René Buholzer, non nasconde l’amarezza di fronte all’intenzione del presidente statunitense di tassare al 100% i farmaci (di marca o brevettati) che vengono importati negli Stati Uniti.

Una manovra che porterà “a produrre farmaci negli Stati Uniti per il mercato americano: tutte le grandi aziende hanno già annunciato di voler investire” nel Paese. Il problema, per Buholzer, è un altro: “una fabbrica non si costruisce dall’oggi al domani. Ci vuole tempo”.

Ed è proprio sul fattore tempo che i dazi esercitano la loro influenza maggiore: nel breve termine le tariffe rischiano di interrompere le catene di produzione e di fornitura, nonché di ostacolare la ricerca e lo sviluppo. In gioco vi è l’approvvigionamento globale dei pazienti.

Interpharma ha chiesto alla politica svizzera di compiere i passi necessari per garantire la competitività internazionale, come la sospensione di nuovi progetti di regolamentazione e la modernizzazione del meccanismo di fissazione dei prezzi per le terapie innovative.

“Al momento non c’è alcun decreto ufficiale da parte statunitense che specifichi l’introduzione di dazi doganali supplementari sui prodotti farmaceutici”, ha chiarito la portavoce del Consiglio federale, Nicole Lamon. “I dipartimenti competenti analizzeranno le misure annunciate e le loro ripercussioni”.

L’annuncio di Donald Trump

L’intenzione è di tassare al 100% tutti i farmaci di marca o brevettati – non i generici – importati negli Stati Uniti. Per evitare i balzelli, una condizione: produrre di più negli Stati Uniti.

Le grandi aziende svizzere hanno già un rafforzamento oltre Atlantico. Roche ha annunciato investimenti per 50 miliardi di dollari nella ricerca e ha già costruito un nuovo sito produttivo in North Carolina. Novartis entro fine anno inizierà i lavori per cinque nuove fabbriche e, per iscritto, ha ricordato che gli investimenti per 23 miliardi di dollari nelle infrastrutture americane stanno procedendo.

Lonza sta ampliando un suo stabilimento in California, mentre Sandoz non sarebbe toccata, perché produce generici.

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