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"Distrutte le armi chimiche in Siria"

Lo assicura l'OPAC che ha ispezionato 21 dei 23 siti di stoccaggio nel paese

  • 31.10.2013, 10:55
  • 01.06.2023, 19:25
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Il simbolo dell'OPAC e il presidente del Comitato norvegese del premio Nobel Thorbjorn Jagland

  • Reuters

Tutto l’equipaggiamento per la produzione delle armi chimiche in Siria è stato distrutto e si è dunque raggiunto un ulteriore obiettivo nell’ambizioso programma di disarmo.

Lo ha annunciato l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) in un documento ottenuto all’agenzia Reuters.

I membri dell’OPAC, che si dichiarano soddisfatti dei risultati, hanno ispezionato 21 dei 23 siti del paese. I restanti due sono ancora troppo pericolosi da visitare, ma il loro rifornimento di armi era già stato trasferito in altri siti controllati.

Accordi rispettati, per ora

Su pressione di Stati Uniti e Russia, all’inizio del mese di settembre Damasco aveva accetto di distruggere il proprio arsenale. Una decisione legata, soprattutto, alle minacce di un possibile attacco statunitense, in risposta alla strage di civili, uccisi dal gas sarin, il 21 agosto scorso.

Per evitare l’intervento americano, la Siria aveva accettato di smantellare tutti gli impianti per la produzione di armi chimiche entro il primo novembre 2013. Entro la metà del 2014, invece, dovrebbero essere distrutte tutte le scorte di queste armi.

ATS/Reuters/GTa

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