Sono quasi novanta gli operatori che hanno sospeso in tutto o in parte i servizi postali verso gli Stati Uniti, causando un calo di oltre l’80% del traffico. Si tratta della misura scattata in seguito all’introduzione, lo scorso 29 agosto, dei dazi imposti dall’amministrazione Trump anche sui piccoli pacchi che in precedenza godevano di un regime di esenzione, come ricorda l’Unione postale universale (UPU) dell’ONU.
Anche la Posta Svizzera aveva sospeso il servizio, ma pochi giorni dopo aveva reintrodotto la possibilità di spedire negli USA regali fra privati. Si tratta però di spedizioni il cui valore non supera i 100 dollari (circa 80 franchi), che corrisponde alla nuova quota di tasse doganali. Prima il limite era fissato a 800 dollari.
Nel frattempo, l’UPU sta lavorando al “rapido sviluppo di una nuova soluzione tecnica che permetta la ripresa della consegna della posta negli Stati Uniti” ha dichiarato il suo direttore generale Masahiko Metoki in un comunicato diffuso sabato. In particolare, da ieri (venerdì) gli operatori postali possono accedere a un calcolatore dei costi di sbarco tramite un’applicazione che può essere integrata nelle loro soluzioni di vendita al dettaglio e allo sportello.

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Notiziario 06.09.2025, 16:00
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La Posta sospende l'invio di pacchi negli USA
Telegiornale 25.08.2025, 20:00