Era una missione per eliminare Albert Steevenson, noto come Djouma, leader di una gang haitiana nel giorno del suo compleanno. Nella notte di sabato scorso, due droni hanno raggiunto il quartiere Cité Soleil, un’enorme baraccopoli di Port-au-Prince, oggi controllato dalla coalizione di bande criminali Viv Ansanm. Era qui che si festeggiava il compleanno. Djouma stava distribuendo giocattoli ai bambini. I due droni sono esplosi uccidendo un totale di 13 persone, 8 dei quali bambini. Solo 4 sarebbero membri di bande armate e Djouma è rimasto illeso. È l’ultimo di una serie di attacchi compiuti con l’uso di droni: all’inizio del mese un’operazione simile aveva ucciso 11 persone.
C’è chi incolpa la polizia e chi punta il dito contro gli altri agenti armati sul territorio. Nel marzo scorso, le autorità hanno ingaggiato appaltatori militari stranieri per operare droni armati con l’obiettivo di colpire le gang che terrorizzano la capitale, Port-au-Prince, quasi interamente sotto il loro controllo. Nessuno ha rivendicato l’operazione, che tra l’altro viola il diritto internazionale.
L’uso di droni è diventato ormai comune in tutta l’America Latina, la usano le forze dell’ordine e sempre di più gruppi criminali. Se il loro utilizzo precede la guerra in Ucraina, l’esteso uso dei droni nel conflitto ha mostrato le estese capacità di questa tecnologia, applicabile a semplici azioni per acquisire informazioni, fino a sofisticati attacchi militari.
Da droni civili a droni armati con un tutorial
Acquisire e far funzionare un drone è semplice. Droni ad uso civile possono essere trasformati facilmente in uso militare, bastano semplici tutorial online per imparare a usarli.
I primi casi di uso di droni da parte di gruppi criminali in America Latina risalgono a oltre 10 anni fa, quando in Brasile si scoprì che venivano usati per consegnare merce illegale a prigionieri. Nel 2023 le autorità panamensi confiscarono 1’587 droni utilizzati proprio per il contrabbando di merce in carcere.
Oggi si registra l’uso comune in Colombia, Brasile, Ecuador, Panama e, su larga scala, in Messico. È una tecnologia che permette il monitoraggio dei movimenti sul territorio, la consegna di droga e che può trasformarsi in arma letale in scontri con gruppi rivali o di intimidazione per la popolazione. In Messico ci sono stati casi di lancio di agenti chimici sulla popolazione attraverso esplosivi lanciati proprio da droni.
Anche la presenza di droni statunitensi in territorio messicano è oggetto di forti tensioni. Il governo del Messico ha dichiarato più volte che i voli sono concordati tra le due amministrazioni, ma in molti considerano che gli Stati Uniti agiscano unilateralmente. La Casa Bianca ha classificato due cartelli messicani della droga come organizzazioni terroristiche e ha più volte minacciato interventi militari.
La stessa amministrazione ha distrutto due imbarcazioni nei Caraibi con incursioni aeree, affermando che a bordo si trovava un equipaggio della gang Tren de Aragua che secondo Washington stava trasportando di droga. Anche Tren de Aragua, una gang venezuelana, è inclusa nella lista delle organizzazioni terroristiche dall’amministrazione Trump.