Cessazione delle ostilità, rilascio degli ostaggi entro 72 ore e poi di migliaia di prigionieri palestinesi, ripresa degli aiuti umanitari e poi progressivo ritiro delle truppe israeliane sostituita da una forza di stabilizzazione e poi da un corpo di polizia palestinese, nessun ruolo per Hamas e altre fazioni radicali, dialogo per la coesistenza pacifica, riforma dell’Autorità nazionale palestinese e, al termine di tutto questo processo, “potrebbero esserci finalmente le condizioni” per parlare di uno Stato palestinese. Un’ipotesi a lungo o lunghissimo termine, alla fine di un percorso irto di ostacoli e che Israele ha già fatto sapere di non voler accettare. Questi i contenuti del piano di pace per Gaza proposto dal presidente statunitense Donald Trump, ora all’esame di Hamas:

Piano USA per Gaza: i punti salienti
Telegiornale 30.09.2025, 12:30
1) Gaza sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo, che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini.
2) Gaza sarà riqualificata a beneficio del popolo di Gaza, che ha già sofferto abbastanza.
3) Se entrambe le parti accettano questa proposta, la guerra terminerà immediatamente. Le forze israeliane si ritireranno fino alla linea concordata per prepararsi al rilascio degli ostaggi. Durante questo periodo, tutte le operazioni militari, inclusi bombardamenti aerei e d’artiglieria, saranno sospese, e le linee di combattimento rimarranno congelate fino al soddisfacimento delle condizioni per il ritiro completo e graduale.
4) Entro 72 ore dall’accettazione pubblica dell’accordo da parte di Israele, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, saranno restituiti.
5) Una volta rilasciati tutti gli ostaggi, Israele libererà 250 detenuti condannati all’ergastolo più 1’700 cittadini di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023, inclusi tutte le donne e i bambini detenuti in quel contesto. Per ogni ostaggio israeliano i cui resti saranno restituiti, Israele rilascerà i resti di 15 cittadini di Gaza deceduti.
6) Una volta restituiti tutti gli ostaggi, ai membri di Hamas che si impegnano alla coesistenza pacifica e alla dismissione delle armi sarà concessa l’amnistia. I membri di Hamas che desiderano lasciare Gaza riceveranno un passaggio sicuro verso Paesi ospitanti.
7) Con l’accettazione dell’accordo, gli aiuti umanitari saranno immediatamente inviati nella Striscia di Gaza. Al minimo, le quantità di aiuti saranno coerenti con quanto previsto nell’accordo del 19 gennaio 2025, inclusa la riattivazione delle infrastrutture (acqua, elettricità, fognature), degli ospedali e dei panifici, e l’ingresso delle attrezzature necessarie per rimuovere le macerie e riaprire le strade.

Trump accoglie Netanyahu
Telegiornale 29.09.2025, 20:00
8) La distribuzione e l’ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza procederanno senza interferenze da parte delle due parti, tramite le Nazioni Unite e le sue agenzie, la Mezzaluna Rossa, e altre istituzioni internazionali non associate in alcun modo a nessuna delle parti. L’apertura del valico di Rafah in entrambe le direzioni sarà soggetta allo stesso meccanismo previsto dall’accordo del 19 gennaio 2025.
9) Gaza sarà governata temporaneamente da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e dei comuni per la popolazione di Gaza. Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati ed esperti internazionali, sotto la supervisione di un nuovo organismo internazionale di transizione, il “Board of Peace”, presieduto da Donald J. Trump, con altri membri e capi di Stato da annunciare, incluso l’ex primo ministro (britannico, ndr) Tony Blair. Questo organismo definirà il quadro e gestirà i finanziamenti per la riqualificazione di Gaza fino a quando l’Autorità Palestinese avrà completato il suo programma di riforme, come delineato in varie proposte, tra cui il piano di pace di Trump del 2020 e la proposta saudita-francese, e potrà riprendere il controllo di Gaza in modo sicuro ed efficace. Questo organismo si baserà sui migliori standard internazionali per creare una governance moderna ed efficiente che serva il popolo di Gaza e favorisca gli investimenti.
10) Un piano di sviluppo economico di Trump per ricostruire e rivitalizzare Gaza sarà creato convocando un gruppo di esperti che hanno contribuito alla nascita di alcune delle moderne città miracolo del Medio Oriente. Molte proposte di investimento e idee di sviluppo entusiasmanti sono state elaborate da gruppi internazionali ben intenzionati e saranno considerate per sintetizzare i quadri di sicurezza e governance al fine di attrarre e facilitare questi investimenti, che creeranno lavoro, opportunità e speranza per il futuro di Gaza.
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Telegiornale 29.09.2025, 20:00
11) Sarà istituita una zona economica speciale con tariffe preferenziali e tassi di accesso da negoziare con i Paesi partecipanti.
12) Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza, e chi desidera partire sarà libero di farlo e di tornare. Si incoraggerà la popolazione a restare offrendo l’opportunità di costruire una Gaza migliore.
13) Hamas e le altre fazioni accettano di non avere alcun ruolo nel governo di Gaza, né diretto né indiretto, né in alcuna forma. Tutte le infrastrutture militari, terroristiche e offensive, inclusi tunnel e impianti di produzione di armi, saranno distrutte e non ricostruite. Ci sarà un processo di smilitarizzazione di Gaza sotto la supervisione di osservatori indipendenti, che includerà la messa fuori uso permanente delle armi tramite un processo concordato di dismissione, supportato da un programma internazionale di riacquisto e reintegrazione, verificato da osservatori indipendenti. La Nuova Gaza sarà pienamente impegnata nella costruzione di un’economia prospera e nella coesistenza pacifica con i suoi vicini.
14) I partner regionali forniranno una garanzia per assicurare che Hamas e le fazioni rispettino i loro obblighi e che la Nuova Gaza non rappresenti una minaccia per i suoi vicini o per la sua popolazione.
15) Gli Stati Uniti collaboreranno con partner arabi e internazionali per sviluppare una Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF) temporanea da dispiegare immediatamente a Gaza. L’ISF formerà e fornirà supporto alle forze di polizia palestinesi selezionate a Gaza, e consulterà Giordania ed Egitto, che hanno grande esperienza in questo campo. Questa forza sarà la soluzione di sicurezza interna a lungo termine. L’ISF collaborerà con Israele ed Egitto per aiutare a garantire le aree di confine, insieme alle nuove forze di polizia palestinesi. È fondamentale impedire l’ingresso di munizioni a Gaza e facilitare il flusso rapido e sicuro di beni per ricostruire e rivitalizzare Gaza. Le parti concorderanno un meccanismo di prevenzione della conflittualità.
16) Israele non occuperà né annetterà Gaza. Man mano che l’ISF stabilirà il controllo e la stabilità, le Forze di Difesa Israeliane si ritireranno secondo standard, traguardi e tempistiche legati alla smilitarizzazione, che saranno concordati tra IDF, ISF, i garanti e gli Stati Uniti, con l’obiettivo di una Gaza sicura che non rappresenti più una minaccia per Israele, l’Egitto o i suoi cittadini. In pratica, l’IDF consegnerà progressivamente il territorio di Gaza occupato all’ISF secondo un accordo con l’autorità di transizione, fino al completo ritiro, salvo una presenza perimetrale di sicurezza che rimarrà fino a quando Gaza sarà adeguatamente sicura da eventuali minacce terroristiche.
17) Nel caso in cui Hamas ritardi o rifiuti questa proposta, quanto sopra, inclusa l’operazione di aiuti intensificata, procederà nelle aree libere dal terrorismo consegnate dall’IDF all’ISF.
18) Sarà avviato un processo di dialogo interreligioso basato sui valori della tolleranza e della coesistenza pacifica, per cercare di cambiare mentalità e narrazioni di palestinesi e israeliani, enfatizzando i benefici derivanti dalla pace.
19) Mentre la riqualificazione di Gaza progredisce e il programma di riforme dell’Autorità Palestinese viene attuato fedelmente, potrebbero finalmente esserci le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e la statualità palestinese, che riconosciamo come aspirazione del popolo palestinese.
20) Gli Stati Uniti avvieranno un dialogo tra Israele e i palestinesi per concordare un orizzonte politico di coesistenza pacifica e prospera.