Svizzera

Le reazioni internazionali al piano di pace per Gaza

La Svizzera accoglie positivamente la proposta statunitense, affermando di sostenere qualsiasi proposta basata sul diritto internazionale - Netanyahu sottolinea di non aver accettato lo Stato palestinese

  • Oggi, 10:11
  • 41 minuti fa
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RG 12.30 del 30.09.2025 La corrispondenza di Alessio Veronelli

RSI Info 30.09.2025, 12:38

  • Immagine d'archivio Keystone
Di: ATS/Pa.St. 

Un piano di pace in venti punti per Gaza che prevede la cessazione immediata del conflitto nella Striscia, con un ritiro graduale delle forze israeliane e il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas entro 72 ore dal via libera di Israele. Lo ha annunciato lunedì a Washington il presidente statunitense Donald Trump in una conferenza stampa congiunta con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Il piano è stato approvato da Neanyahu, che ha però affermato di non aver accettato lo Stato palestinese e che l’esercito israeliano “rimarrà nella maggior parte di Gaza”. Hamas per ora ha invece soltanto confermato di aver ricevuto la proposta e che la esaminerà con attenzione.

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Gaza: Trump annuncia l'accordo con Israele

Telegiornale 30.09.2025, 12:30

È nel frattempo positiva la reazione dell’Autorità nazionale palestinese, secondo cui un accordo globale per porre fine alla guerra di Gaza aprirà anche la strada a una soluzione a due Stati, come riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.

In seguito all’annuncio del piano di pace, sono diverse le reazioni internazionali, tra cui quella della Svizzera. Martedì il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha accolto positivamente la proposta statunitense per porre fine alla guerra e aprire delle prospettive per una pace duratura, come si legge in una dichiarazione pubblicata su X. “La Svizzera - scrive il DFAE - sosterrà qualsiasi iniziativa basata sul diritto internazionale, che garantisca la protezione della popolazione civile e la liberazione di tutti gli ostaggi, assicurando l’accesso agli aiuti umanitari e che posi le fondamenta per una pace duratura basata sulla soluzione a due Stati”.

Anche il primo ministro britannico Keir Starmer ha accolto con favore l’iniziativa e invita Hamas a sostenerla.

Secondo il presidente francese Emmanuel Macron, “Hamas non ha altra scelta che liberare immediatamente tutti gli ostaggi e accettare questo piano”.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, invita tutte le parti “a cogliere questa opportunità”, come si legge in un post su X. E sottolinea che l’Unione Europea è pronta a fornire il proprio contributo.

L’ex premier britannico Tony Blair, che avrebbe un ruolo anche nel “comitato di pace”, ha da parte sua definito il piano di pace come “coraggioso e intelligente”. E ritiene che, se la proposta sarà accettata, sarà in grado di “porre fine alla guerra, portare immediato soccorso a Gaza e offrire alla sua popolazione la possibilità di un futuro migliore”.

Anche diversi Paesi arabi sostengono il piano annunciato a Washington. Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Pakistan, Turchia, Qatar ed Egitto hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, in cui si sono detti pronti a “cooperare positivamente” con gli Stati Uniti per finalizzare l’accordo e garantirne l’attuazione.

La Jihad Islamica, un gruppo militante palestinese che combatte al fianco di Hamas a Gaza, ha invece criticato duramente il piano, affermando che alimenterebbe ulteriori aggressioni contro i palestinesi.

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Radiogiornale delle 24.00 del 30.09.2025: Il servizio di Andrea Vosti sul piano di pace di Trump

RSI Info 30.09.2025, 00:00

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