Negli Stati Uniti i dipendenti di fast food hanno nuovamente incrociato le braccia per chiedere l'aumento del salario minimo e giovedì la protesta si è fatta sentire in oltre 150 centri urbani di tutto il paese.
L'obiettivo dei lavoratori sono i 15 dollari l'ora e lo sciopero arriva alla fine di un anno in cui il problema dell'ineguaglianza sociale si è fatto evidente. Del resto, proprio di recente, l'esigenza di un salario più dignitoso è emersa anche tra dipendenti di altri settori. Anche i dipendenti di Wal Mart, la catena di vendita al dettaglio più grande al mondo, si sono uniti alla protesta. "Non possiamo più mantenere le nostre famiglie", hanno detto i dipendenti del colosso della grande distribuzione, "con stipendi così miseri".
Vero è che in alcune città le manifestazioni dei mesi scorsi hanno ottenuto qualche effetto. Sia Seattle che San Francisco, infatti, hanno approvato leggi che vedono l'incremento a 15 dollari l'ora dei salari nei prossimi due anni.
Red. MM/AGI/ATS/EnCa