Gaza: una marcia sempre bloccata

Sono partiti anche alcuni ticinesi per la Marcia Globale verso Gaza, ossia la manifestazione che sta radunando rappresentanti della società civile di 54 Paesi con l’idea di raggiungere il valico di Rafah, al confine con la Striscia.

In realtà il cammino, che doveva partire venerdì dal Cairo, è fermo, è stato bloccato e gli organizzatori stanno cercando di capire se e in che modo proseguire. La testimonianza su quanto sta avvenendo, sui fermi e gli arresti che stanno facendo discutere a livello internazionale, l’abbiamo ricevuta proprio da un ticinese che si trova nell’area in queste ore.

“Noi ticinesi siamo tutti insieme, siamo in otto, stiamo bene, ha spiegato l’interlocutore alla trasmissione Seidisera. Ci sono persone che sono date per disperse, ci sono persone in detenzione, in arresto, ci sono persone che sono state rimpatriate immediatamente, ci sono persone il cui passaporto è stato confiscato. Siamo al Cairo con altri 4’000 attivisti pacifisti e stiamo aspettando le direttive dall’organizzazione”.

L’attivista spiega che ci sarà “un’azione potente” che verrà coordinata per domenica o lunedì. “Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti, siamo compatti. Noi ticinesi siamo insieme - prosegue ancora - stiamo bene, abbiamo le idee chiare e siamo determinati a continuare questa lotta. Una cosa interessante da mettere in rilievo è che dietro le corazze dei militari che ci hanno circondato ieri, spuntavano dei visi giovani, gente di massimo 18 anni e che non aveva assolutamente l’intenzione di entrare in conflitto con noi”.