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Hamas: “Khalil Hayya è vivo”

Il capo negoziatore dell’organizzazione palestinese non è morto nell’attacco a Doha - Nel mentre le operazioni militari a Gaza provocano una cinquantina di morti

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Khalil Hayya

Kalil Hayya

  • Keystone (foto d'archivio)
Di: ANSA/AFP/M.Mar. 

Khalil Hayya, capo negoziatore e uno dei leader di Hamas, non è morto nel raid israeliano a Doha, in Qatar. Lo ha affermato Hamas stessa dopo giorni di silenzio. Nell’attentato sono invece stati uccisi il figlio di Hayya, alcune guardie del corpo e un poliziotto qatariota.

L’organizzazione palestinese non ha fornito alcuna prova fotografia, ma ha dichiarato che il capo negoziatore “è vivo” e ha partecipato a una preghiera funebre per il figlio e le altre vittime uccise nel bombardamento del 9 ottobre.

La dinamica della vicenda è ancora da chiarire, ma sta facendo aumentare le tensioni tra i paesi del Golfo e gli alleati. Al momento, gli Emirati Arabi Uniti hanno convocato l’ambasciatore israeliano e le diplomazie del Golfo si preparano al vertice di domenica e lunedì. Nel mentre, sui media egiziani, trapela una certa freddezza delle autorità verso il Governo del priemier Benjamin Netanyahu. Sembrerebbe infatti che il Cairo abbia deciso di ridurre i contatti di coordinamento con Israele, dopo i fatti di Doha, per protesta. Lo ha riferito la televisione panarabo-saudita al Arabiya, citando fonti governative.

Da parte sua Hamas non arretra, e ha annunciato che intende continuare a resistere all’occupazione israeliana, perché le loro richieste negoziali non sono state prese in considerazione (pieno ritiro delle truppe dal territorio palestinese e ricostruzione del territorio distrutto).

02:17

Attacco a Doha, leadership di Hamas forse sopravvissuta

Telegiornale 10.09.2025, 12:30

L’offensiva israeliana nella Striscia continua

Intanto, nella Striscia vanno avanti le operazioni militari di Israele e vi è stata un’intensificazione degli attacchi su Gaza City. La protezione civile di Gaza ha riferito di una cinquantina di morti nella giornata di venerdì, 35 solo nella città. Quattordici vittime provengono da una stessa famiglia. A Gerusalemme, invece, un palestinese ha ferito due perone con un coltello.

Berlino, Parigi e Londra hanno chiesto venerdì, in un comunicato congiunto, “l’immediata cessazione delle operazioni militari israeliane nella città di Gaza che stanno provocando massicci sfollamenti, perdite di civili e la distruzione di infrastrutture essenziali”.

L’Assemblea generale ONU appoggia la Palestina, ma senza Hamas

Con l’idea di dare slancio alla soluzione dei due Stati, uno israeliano e uno palestinese, L’Assemblea generale dell’ONU ha adottato oggi, venerdì, la Dichiarazione di New York. È stato escluso, in modo inequivocabile, il movimento islamista Hamas.

Il testo è stato preparato da Francia e Arabia Saudita, ed è stato approvato con 142 voti a favore, dieci contro e dodici astenuti. Questo “condanna gli attacchi perpetrati il 7 ottobre da Hamas contro i civili” israeliani e afferma che “Hamas deve cedere le armi e liberare tutti gli ostaggi” detenuti a Gaza.

La dichiarazione sarà la base del vertice del 22 settembre, in occasione del quale il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso di riconoscere lo Stato palestinese.

Israele respinge la risoluzione dell’ONU giudicandola “vergognosa” poiché, a suo avviso, incoraggia il movimento islamista Hamas ad andare in guerra. “Israele respinge categoricamente la decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite”, che è una “decisione vergognosa”, ha scritto Oren Marmorstein, portavoce del Ministero degli esteri israeliano, su X, accusando l’organismo di essere “un circo politico distaccato dalla realtà”. 

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In corso lo sfollamento di Gaza City

Telegiornale 11.09.2025, 20:00

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