Gli arresti effettuati in Italia confermano un trend consolidato nel finanziamento di organizzazioni terroristiche come Hamas. Lo afferma Claudio Bertolotti del Centro di ricerche e analisi Start Up Insight, intervistato dal nostro Telegiornale. “Negli ultimi vent’anni si è creata una rete internazionale di collettori in grado di trasferire ingenti quantità di euro nelle casse di Hamas”, spiega Bertolotti. Questi finanziamenti servono principalmente a sostenere i miliziani, spesso etichettati come dipendenti pubblici.
“Hamas utilizza questi soldi per sopravvivere e consolidare la propria rete di fiducia, basata sul principio del do ut des”, aggiunge l’esperto. L’organizzazione offre servizi e sostegno in cambio di fedeltà o non opposizione.
Per assicurarsi che le donazioni vadano effettivamente alla popolazione, Bertolotti consiglia di verificare che le organizzazioni non siano inserite nelle black list del Dipartimento del Tesoro statunitense e dell’UE. “Esistono molte ONG che operano da tempo a supporto dei palestinesi a Gaza, fornendo servizi essenziali come assistenza sanitaria”, precisa.
L’esperto sottolinea quindi l’importanza di guardare ai fatti concreti per valutare l’affidabilità delle organizzazioni che raccolgono fondi per Gaza.
Italia: fondi per Hamas, nove arresti e 7 milioni euro sequestrati
Un’operazione congiunta di Polizia e Guardia di Finanza ha portato all’arresto in Italia di nove persone accusate di finanziare Hamas. Secondo gli inquirenti, circa 7 milioni di euro sarebbero stati inviati all’organizzazione terroristica attraverso una rete di associazioni di volontariato. Le indagini sostengono che esista un complesso sistema di triangolazioni finanziarie per mascherare i flussi di denaro verso Gaza. Accuse, queste, che restano tuttavia da confermare in sede processuale.

Italia, 7 milioni di fondi umanitari versati ad Hamas
Telegiornale 27.12.2025, 20:00






