Hamas pronto a rilasciare un ostaggio israelo-statunitense

Hamas ha annunciato domenica sera l’intenzione di liberare l’ostaggio israelo-americano Edan Alexander, l’unico ostaggio statunitense ancora detenuto a Gaza: l’annuncio è arrivato dopo negoziati diretti con gli Stati Uniti a Doha e prima della visita del presidente statunitense Donald Trump in Medio Oriente.

Il movimento palestinese si è detto pronto a negoziare un accordo definitivo per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, che includerebbe un cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri, la gestione indipendente di Gaza e la fine dell’assedio. Gli Stati Uniti hanno per parte loro confermato i primi contatti diretti con Hamas a marzo.

Israele aveva ripreso la sua offensiva a Gaza il 18 marzo, dopo una tregua di due mesi, con l’obiettivo di distruggere Hamas e liberare gli ostaggi. L’esercito israeliano ha vietato l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza dal 2 marzo, aggravando una già catastrofica situazione umanitaria.

L’incursione e i bombardamenti sulla Striscia fanno seguito all’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre del 2023, che nello Stato ebraico ha provocato oltre 1’200 morti (fra militari e, anche, molti civili). Le rappresaglie israeliane, durate da allora, hanno nel frattempo causato quasi 53’000 morti a Gaza, moltissimi dei quali bambini, secondo le autorità sanitarie locali governate da Hamas. Attualmente, nella Striscia ci sono ancora una sessantina di ostaggi, dei quali 34 sono stati dichiarati morti dall’esercito israeliano.

Il conflitto continua con bombardamenti israeliani su Gaza incessanti, mentre cresce la preoccupazione internazionale per la grave carenza di cibo, medicine e carburante nel territorio. Vari operatori umanitari, presenti sul posto, già nelle scorse settimane avevano spiegato ai microfoni della RSI che, attualmente, a Gaza manca tutto e che il prezzo dei beni di prima necessità è salito alle stelle.