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I silenzi cinesi su Bucha

Pechino non ha condannato ufficialmente Mosca dopo il ritrovamento di cadaveri di civili nella cittadina ucraina e i media della Repubblica popolare ignorano la notizia

  • 4 aprile 2022, 20:51
  • 23 giugno 2023, 17:59
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Le truppe russe si sono ritirate dall'oblast di Kiev

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Di: ludoC

Buona parte della comunità internazionale è insorta dopo la scoperta dei numerosi civili morti a Bucha, cittadina a nordovest della capitale. A puntare il dito contro la Russia sono soprattutto l’Europa e gli Stati Uniti, che accusano le truppe della Federazione di vere e proprie esecuzioni sommarie. Mosca per parte sua nega categoricamente, e parla di “provocazione”, di fatti orchestrati e di una messa in scena per “discreditare il suo esercito”, nonostante anche l’ONU parli di possibili crimini di guerra. Nel coro delle voci che si sono alzate in questi giorni manca però un attore di peso: la Cina. Qual è la posizione della Repubblica popolare in merito ai fatti di Bucha e più in generale nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina?

Procediamo a ritroso.

Lo scorso fine settimana numerosi cadaveri sono stati rinvenuti lungo la strada principale a Bucha, nei sobborghi della capitale, dopo che le forze di sicurezza ucraine hanno ripreso il controllo dell’intera regione di Kiev. Altri di corpi sono inoltre stati trovati in fosse comuni. Numerosi giornalisti si sono recati sul posto, confermando così in maniera indipendente questi ritrovamenti. Tuttavia, di questa notizia sul sito della principale agenzia stampa, Xinhua (Agenzia Nuova Cina, ndr.), lunedì non c’era traccia. In generale, Xinhua copre pochissimo l’invasione russa: è difficile districarsi tra le pagine dell’agenzia, scritte in caratteri cinesi semplificati, ma grazie alla traduzione automatica fornita da Google si evince che le notizie in merito al conflitto sono solo una manciata. L’ultima, pubblicata lunedì, riferisce di un colloquio telefonico tra il ministro degli esteri Wang Yi e il suo omonimo ucraino Dmytro Kuleba. Colloquio durante il quale il ministro cinese ha ribadito la necessità di proseguire con i negoziati per siglare la pace. Dei fatti di Bucha, nessuna traccia.

Non va meglio sul sito Global Times, tabloid redatto anche in inglese ed emanazione del Quotidiano del Popolo, giornale ufficiale del Partito comunista, che si concentra sui temi internazionali. Qui, sono presenti alcuni articoli sul conflitto, ma nulla in merito ai ritrovamenti nella cittadina nei sobborghi di Kiev. L’ultima notizia della copertura “live”, lunedì pomeriggio, riferiva della riconquista da parte dell’esercito ucraino dell’oblast di Kiev, senza però citare i ritrovamenti.

Su Weibo la tesi della messa in scena

Da aggiungere che sul social network cinese Weibo, diversi utenti (ma non tutti) negano la veridicità delle fotografie e dei filmati che giungono da Bucha, parlando di messa in scena o attribuendo le colpe – così come fa il Cremlino – a "estremisti ucraini". Cosa che tuttavia succede anche in Occidente.

No alle sanzioni

Partner di rilievo della Federazione russa, la Cina non ha finora condannato direttamente l’invasione dell’Ucraina, limitandosi a lanciare appelli al dialogo, tanto che l’Occidente ha chiesto a Pechino di prendere una posizione chiara. La Cina inoltre ha criticato le sanzioni occidentali e si è astenuta dal votare la risoluzione che l’ONU ha adottato, a fine marzo, per chiedere l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia.

Tuttavia, sabato il direttore generale per gli Affari europei del ministero degli Esteri, Wang Lutong, ha dichiarato che la Cina non elude in modo deliberato le sanzioni occidentali, ma che “sta contribuendo all'economia globale conducendo normali scambi con la Russia".

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