L’ultimo incontro con un presidente siriano, rimonta a 17 anni fa, quando Bachar Al Assad fu invitato da Nicolas Sarkozy per le cerimonie della festa nazionale del 14 luglio. Oggi pomeriggio all’Eliseo, Emmanuel Macron riceve invece Ahmad al-Shara, arrivato al potere lo scorso autunno dopo aver abbattuto il regime sanguinario di Al Assad. Una visita che di fatto formalizza la riapertura delle relazioni franco-siriane interrotte nel 2012, ma che suscita polemiche in Francia.
Per il presidente francese, comunque, l’incontro con al-Shara si iscrive in una strategia di pragmatismo, perché “il suo fallimento non è un’opzione”, ha fatto sapere Macron a margine del suo recente viaggio in Egitto. La stretta di mano con il leader siriano farà da incipit anche al ritorno della Francia a Damasco, permettendole così di riposizionarsi su tutto lo scacchiere mediorientale. Dopo 14 anni di guerra civile, Parigi si impegna “a sostenere una nuova Siria, libera, stabile, sovrana e rispettosa di ogni componente della sua società”. Questo secondo il comunicato dell’Eliseo. In realtà, fonti diplomatiche si dicono più scettiche, prevedendo “un’evoluzione autarchica di al-Shara, con una colorazione islamista”.
Per questo, la visita del presidente ad interim siriano ha suscitato l’indignazione della leader dell’estrema destra Marine Le Pen: “Al-Shara – ha dichiarato Le Pen – è un islamista dichiarato e la sua venuta all’Eliseo è una provocazione inutile, in un Paese colpito in modo terrificante dagli attentati del 2015. Senza dimenticare che sul presidente siriano pesano i sospetti di organizzare o coprire i massacri delle minoranze”. Per il ministro del Esteri francesi, Jean Noel Barrot, rinunciare però al dialogo con le autorità siriane, significherebbe “srotolare il tappeto rosso ai piedi di Daesh, perché la lotta al terrorismo, ai traffici di droga e il controllo dei flussi migratori, passano per la Siria”. Dove tra l’altro, Macron non esclude di inviare soldati nei territori controllati dai turchi, da dove si stanno ritirando i militari statunitensi. Mentre per al-Shara, l’incontro di oggi, ha l’obiettivo di consolidare il processo di normalizzazione, rendendosi presentabile sulla scena internazionale, e soprattutto agli occhi degli Stati Uniti, per sbloccare gli aiuti finanziari di Arabia Saudita e Qatar, e ottenere almeno in parte la sospensione delle sanzioni europee.
RG 12.30 del 07.05.2025 - Il servizio di Alessandro Grandesso
RSI Info 07.05.2025, 14:59
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