Mercoledì notte, mentre continuano le proteste nella capitale iraniana Teheran e in altre città, si sono verificati i primi arresti, secondo quanto riportato dalla stampa del Paese: la testata Shargh riferisce che all’Università di Teheran sono stati arrestati quattro studenti. Non è noto chi abbia effettuato gli arresti né dove siano detenuti i fermati, secondo quanto precisa il giornale.
Il periodico universitario Amir-Kabir aveva in precedenza riferito che tutto l’ateneo era stato circondato dalle forze di sicurezza e che gli studenti in protesta erano rimasti bloccati nel campus centrale.
Le manifestazioni sono iniziate domenica in vari quartieri commerciali di Teheran, innescate dalla persistente crisi economica e dall’incapacità del governo di controllare il rapido crollo della valuta nazionale. Ben presto sono risuonati anche slogan politici contro i vertici governativi e alcuni manifestanti hanno persino chiesto il ritorno alla monarchia. Già dal secondo giorno, hanno riferito testimoni oculari, si sono registrate proteste in altre grandi città iraniane e interventi violenti della polizia.
Il presidente Massud Pezeshkian ha promesso in un breve messaggio riforme economiche e ha dichiarato la propria disponibilità al dialogo, senza però suscitare attenzione tra i manifestanti. La stampa, in gran parte controllata dallo Stato, ha riportato le proteste ma ha evitato di menzionare i duri slogan contro la leadership politica.
Dopo che le proteste hanno guadagnato slancio, gli apparati di sicurezza hanno parlato di una “cospirazione straniera dei nemici dell’Iran” con l’obiettivo di creare disordini e instabilità nel Paese. La popolazione è stata invitata a restare vigile e a non partecipare alle manifestazioni.

Il carovita fa scendere gli iraniani in piazza
SEIDISERA 30.12.2025, 18:00
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