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Israele invia degli influencer a Gaza

Stanno facendo molto discutere i video pubblicati da opinion leader israeliani e americani in cui si vuole smentire la mancanza di cibo nella Striscia

  • Un'ora fa
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Gaza: Israele mette in campo gli influencer

Telegiornale 25.08.2025, 12:30

  • AP Photo/Maya Alleruzzo
Di: Telegiornale-Cinzia Rigamonti/Rsi Info 

Stanno facendo molto discutere i video pubblicati da diversi influencer israeliani e americani portati dal Governo israeliano al confine con Gaza; video in cui si vuole smentire la mancanza di cibo nella Striscia, colpevolizzando Hamas e le Nazioni Unite. Una social-propaganda condannata duramente dalla comunità internazionale.

“Ma quale fame? Ma quale carestia! A Gaza si vive nel mondo di Candy Crush”. A raccontare questa verità Jeremy Abramson, ebreo americano con 450’000 follower e Marwan Jaber, 16 enne druso con 250’000 fedeli al seguito ed il suo amico Abraham.

Con Israele che ha vietato l’ingresso a Gaza di giornalisti internazionali, indipendenti e soprattutto professionisti, parlare di materiale verificato e verificabile è già di per sé estremamente difficile. E allora il ministero israeliano degli Affari della Diaspora ha datro via alla campagna “Rivelare al Verità”. Ha assoldato una decina di influencer americani e israeliani e li ha portati al valico di Kherem Shalom, sul confine con la striscia di Gaza.

Una bella differenza che però non scompone Xaviaer DuRousseau, “il nipote preferito dello Zio Tom” come si definisce, attivista della Generazione X con 1 milione di follower, per il quale i leader di Hamas hanno talmente tanto cibo che usano l’Ozempic per non ingrassare.

Frasi semplici ed effetti divertenti, inframmezzati con contenuti reali. Come le immagini dal centro di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation, fornite da Brooke Goldstein, autrice, filmaker e volto noto della televisione americana, nonché attivista pro Israele. Prima di lei solo i giornalisti di FoxNews avevano ottenuto i permessi per filmare il centro.

Forse, oggi la storia si scrive anche così, con sottotitoli e visualizzazioni in formato verticale. E anche noi, per confezionare questo servizio, abbiamo fornito qualche click in più. A beneficio di algoritmi, marketing e pure un po’ di propaganda.

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