Budapest contro Ginevra. La sfida per ospitare il faccia a faccia tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky sembra giocarsi, più che altro, nelle aspettative svizzere e, in parte, con Macron, europee. La Casa Bianca punta infatti decisamente sulla capitale ungherese.
Questo è perlomeno quanto avrebbero confermato alcune fonti della Casa Bianca citate dai media statunitensi. Non è chiaro se al vertice parteciperà anche lo stesso presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che lunedì, ricevendo a Washington sia Zelensky che una delegazione di leader europei, aveva affermato di prediligere un primo incontro bilaterale riservato ai due soli Paesi belligeranti.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leawitt, ha confermato che i preparativi per l’atteso summit procedono e che entrambi i presidenti hanno accettato la proposta di Trump di sedersi uno di fronte all’altro.
A favore di Budapest pendono i buoni rapporti dello stesso Trump e di Putin con il primo ministro ungherese Viktor Orban. La stessa Ungheria, pur essendo membro dell’UE e della NATO, ha sempre tenuto una posizione ambigua nei confronti del conflitto tra Ucraina e Russia, evitando sanzioni dure contro Mosca e mantenendo i canali del dialogo aperti. Contro tale scelta ci sono tuttavia i rapporti tesi tra Orban e Zelensky, che potrebbero rendere l’opzione poco gradita a Kiev.
Ginevra, pur proposta dal presidente francese Macron e sostenuta dal ministro degli esteri italiano, sconta le ruggini ancora esistenti con la Confederazione che ha adottato le sanzioni contro la Russia.
Tusk: “Budapest? Cercherei un altro posto”
“Budapest? Forse non tutti lo ricorderanno, ma nel 1994 l’Ucraina ottenne già garanzie di integrità territoriale da Stati Uniti, Russia e Regno Unito. A Budapest. Forse sono superstizioso, ma questa volta proverei a trovare un altro posto”. Lo scrive su X il premier polacco Donald Tusk riferendosi alle indiscrezioni di stampa sul fatto che il trilaterale tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin possa tenersi nella capitale ungherese, dove venne siglato il Memorandum di Budapest del 1994.
Con il Memorandum, l’Ucraina, la Russia, gli Stati Uniti e il Regno Unito sancirono la rinuncia di Kiev all’arsenale nucleare ereditato dall’URSS, in cambio di garanzie di sicurezza e integrità territoriale, poi violate con l’annessione della Crimea nel 2014 e l’invasione russa del 2022.
RG delle 7.00 del 20.0825, il servizio di Andrea Vosti
RSI Info 20.08.2025, 07:55
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