Mondo

La Gran Bretagna cinese

Pechino prevede investimenti di oltre 25 miliardi di franchi - l'intervista

  • 17.11.2014, 08:02
  • 07.06.2023, 01:06
Canary Wharf

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  • RSi - Lorenzo Amuso

Un’accelerazione improvvisa. Confermata dai numeri. Negli ultimi 18 mesi la Cina ha investito in Gran Bretagna più di quanto complessivamente non avesse fatto nei precedenti 30 anni. L’ultimo protocollo d’intesa (commerciale), ratificato lo scorso ottobre, prevede investimenti che sfiorano i 17 miliardi di sterline (oltre 25 miliardi di franchi). Alta velocità, energia nucleare e telecomunicazioni: sono questi i settori ritenuti strategici dalla China Development Bank (CDB), il fondo nazionale cinese. Solo nel 2012 le relazioni tra i due paesi apparivano gelide, Cameron aveva appena ricevuto a Downing Street il Dalai Lama.

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L'intervista a Gianmarco Ottaviano

RSI New Articles 14.11.2014, 18:17

Dove si trovano i capitali cinesi

Il gran lavoro delle rispettive diplomazie, sommato al pragmatismo di due culture a vocazione mercantile, è riuscito presto a cancellare lo sgarbo. Nel dicembre 2013 Cameron volava in Cina, inaugurando una nuova fase. Nel frattempo le aziende cinesi entravano massicciamente nel mercato britannico, acquistando società o acquisendone quote azionarie. Capitali cinesi si possono trovare nell’aeroporto di Heathrow come nei magazzini del lusso Harvey Nichols, nella catena di farmacie Superdrug e nei tradizionali “black cab”.

Black cab

Black cab

  • RSI - Lorenzo Amuso
North Sea Oil

North Sea Oil

  • RSI - Lorenzo Amuso

Uno tsunami di yuan

Nei prossimi mesi è atteso un nuovo tsunami di yuan, promesso dal premier cinese Li Keqiang, che, sfidando il protocollo, nel corso della sua ultima visita ha chiesto (e ottenuto) di incontrare la Regina. Un privilegio riservato ai capi di Stato, ma che è stato impossibile negargli. La Cina è ormai un partner economico irrinunciabile per Londra. Con buona pace di chi denuncia Pechino per la sua democrazia opaca. C’è chi sostiene che Churchill inorridirebbe di fronte a questa eccessiva contiguità. Ne dissente il sindaco di Londra Johnson che ha semplificato, e accelerato, le pratiche di visto per chi proviene dalla Cina, almeno per i più danarosi. Business is business. Anche così l’export britannico nell’Impero di Mezzo è cresciuto del 13,8% nel 2013: l’aumento più alto di tutta Europa.

Lorenzo Amuso

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