L’aumento dei prezzi e le rendite AVS a volte rendono difficile la terza età in Svizzera. Alcuni pensionati decidono quindi di passarla all’estero, approfittando del sole e di un migliore potere di acquisto, in Thailandia ad esempio.
Circa 6’000 svizzeri hanno scelto proprio questo Paese, beneficiando di un visto speciale dopo aver dimostrato di avere un reddito mensile di almeno 1’600 franchi e stipulato un’assicurazione sanitaria privata. Per loro è stato possibile vivere serenamente, senza dover pagare tasse sulla pensione. Almeno fino all’inizio di quest’anno.
Dal primo gennaio, infatti, tutti i cittadini stranieri che risiedono in Thailandia per più di 180 giorni, devono pagare tasse sui redditi all’estero, pensioni comprese, con un tasso di imposizione fino al 35%, a seconda delle entrate.
Il Paese non sarà più un paradiso fiscale, almeno per i pensionati meno abbienti. Per i più ricchi esiste infatti una scappatoia: per evitare le tasse, basta investire 220’000 franchi in Thailandia.
Tra chi non se lo può permettere c’è il losannese Robert Corminboeuf, che si è trasferito nel Paese nel 2018. Ora sta valutando se lasciare la Thailandia per almeno sei mesi all’anno, per evitare la nuova tassazione.
L’articolo originale è stato pubblicato dalla RTS e tradotto dalla redazione di “dialogo”, un’offerta della SSR che propone contenuti da tutta la Svizzera tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese, oltre a uno spazio di dibattito, anche questo tradotto e moderato.

RG 12.30 del 08.04.2024 - Il servizio di Alan Crameri
RSI Info 08.04.2024, 13:50
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