Le legge di bilancio di Trump ha superato il test finale

Il “Big Beautiful Bill” di Donald Trump ce l’ha fatta: giovedì l’ampia legge di bilancio è stata approvata dalla Camera dei rappresentanti con 218 voti a favore e 214 contrari, due giorni dopo l’ok da parte del Senato. Domani 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza, la legge sarà firmata dal presidente statunitense, come reso noto dalla Casa Bianca.

Il corposo disegno di legge, che tra le altre cose prevede tagli alle tasse, ad esempio sulle mance, maggiori finanziamenti per la sicurezza e l’esercito, ma anche una riduzione di fondi per l’assistenza sanitaria e altri programmi sociali, non ha subito fatto l’unanimità tra i repubblicani.

Un gruppo di deputati si è sfilato dalla maggioranza del partito e ha bloccato l’iter. Alcuni oppositori si sono detti contrari all’aumento del deficit degli Stati Uniti, altri hanno criticato i tagli al programma Medicaid per i più bisognosi. “Per i repubblicani, questo dovrebbe essere un voto facile. È ridicolo!” aveva scritto il presidente Trump sul social Truth dopo aver ammonito i dissidenti: “Il movimento MAGA non è felice e questo vi costerà dei voti!”

In aula il leader della minoranza democratica, Hakeem Jeffries, ha tenuto banco con un intervento che è durato 8 ore e 45 minuti, con l’obiettivo di ritardare la votazione e fare tutto il possibile per ostacolare il procedimento. “La scadenza per Donald Trump è il giorno dell’Indipendenza (il 4 luglio, ndr), ma non per me”, ha detto durante il suo discorso.

Dopo l’approvazione, Trump ha poi affermato che “il ‘Big Beautiful Bill’ lancerà gli Stati Uniti come un razzo”. E lo ha definito come “il più grande provvedimento di spesa nella storia”.

In Senato la legge era stata approvata lunedì, con una votazione che si era chiusa con un pareggio di 50 favorevoli contro 50 contrari. Era stato decisivo il voto del vicepresidente JD Vance.