In un messaggio inviato dalla Siria ai suoi familiari, il 26enne boia dell'IS Jihadi John, che in tasca aveva il passaporto britannico, avrebbe chiesto scusa alla sua famiglia per "i problemi e i guai che la rivelazione della sua identità hanno causato loro".
Il "mea culpa" di Mohammed Emwazi, questo il vero nome dell’uomo, riguarda il biasimo arrecato ai genitori, visto che il Corano punisce con l'inferno chi reca fastidi ai propri genitori. Nessun riferimento e nessun pentimento dunque per i massacri di cui è stato autore davanti alle telecamere.
I familiari ora vivono sotto la protezione della polizia britannica nel Regno Unito, tranne il padre che si trova in Kuwait dove il governo locale gli ha chiesto di dissociarsi apertamente dal figlio. Intanto in Gran Bretagna cresce la preoccupazione per il rischio terrorismo, specie dopo la notizia che 320 dei circa settecento “combattenti” britannici che avevano ingrossato le file dell'IS e di al Qaeda sono rientrati nel paese.
ANSA/sdr