In Malesia, la pena di morte non sarà più obbligatoria per 11 reati gravi, tra cui l'omicidio e il terrorismo. Lo riporta la BBC, secondo la quale questa decisione potrebbe risparmiare i prigionieri nel braccio della morte che, stima Amnesty international, sono 1'341.
La riforma, approvata dal Parlamento, non eliminerà la pena di morte, ma la renderà meno facile: i giudici manterranno la discrezionalità di imporre la sentenza capitale in casi eccezionali ma potranno emettere, in casi di reati gravi, condanne all'ergastolo fino a 40 anni o punizioni corporali come la fustigazione.
Per far sì che la legge entri in vigore manca ancora il sì della Camera alta, ma è ampiamente previsto che questa la approvi. La nuova legge, una volta emanata, si applicherà retroattivamente. E quindi anche ai detenuti già condannati a morte che potranno chiedere una revisione del processo e la commutazione della pena.
Il viceministro della Malesia alle riforme istituzionali, Ramkarpal Singhha, ha affermato che la pena capitale non ha funzionato come deterrente: "Non ha portato i risultati che avrebbe dovuto portare".
Nel Paese i reati punibili con pena capitale sono 34. Secondo i dati ufficiali, tra il 1992 e il 2023 in Malesia sono stati giustiziati circa 1'318 detenuti.